1 settembre 2018

SBRILLY SBRATTI - Rave In The Shell [Biodiversità, 2018]

- Rave In The Shell -

Lo ammetto fin da subito, l'elettronica sperimentale non è proprio nelle mie corde, ma questo lavoro ha suscitato parecchie suggestioni all'interno del condominio mentale HgM.
Il nome di Alexia Robbio alias Sbrilly Sbratti, comunque, da queste parti non era del tutto sconosciuto, e quindi: diciamo che mi salvo in corner.

E così, dai rifiuti urbani - termine positivo, sia ben chiaro - drone-ambient (comunque ritmata) di Emotions dello scorso anno arriviamo a questa sorta di techno non troppo aggressiva e pulsante, ma condita da alcuni elementi estranei come il synth-pop (quello sofisticato dei KVB per intenderci) e l'industrial-noise, orchestrali overture e perfino virus dancefloor.

Durante l'apnea fate attenzione a non smuovere troppo il baciono o troppa acqua, potrebbe creare fastidiosi vortici marine o, se volete, minuscoli e circoscritti tsunami che potrebbero stritolarvi e asfissiarvi come fossero i tentacoli di una piovra aliena (Octopus Is An Alien).
E, scendendo più in profondità negli abissi oceanici, c'è pure il rischio di prendersi delle allucinazioni: magari vi può capitare di osservare delle striscianti lumache di mare che danzano in una sorta di autoscontro (Coral Skeleton) oppure assistere a battaglieri inseguimenti fra squali assassini con annessi sanguinamenti, escoriazioni auricolari e tanta infernale confusione (Jellyfish).
Grattugie industriali e sabbia erosiva (Seahorse), infine, si contrappongono a moti circolari e perpetui, insomma: un sussultorio sisma vulcanico, magari a volte anche spigoloso, luccicante e ruvido come le cinque punte di una stella marina (Star).

Dimenticavo: questo nuovo lavoro si chiama Rave In The Shell, ed esce in una gustosa confezione corredata di poster, adesivi e conchiglia, e in tiratura limitata (audiocassetta glitterata, 30 copie) per la Biodiversità Records di Pietro Michi (Fossadelrumore).

Insomma, il privato rave sottomarino è stato un piacevole ascolto: techno sì, ma con stile.

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