- Final Pageant -
Iniziamo nel dire che dietro Spiteful Womb c'è l'americana Nora Egloff.
Dopo iniziali autoproduzioni arriva finalmente la prima uscita ufficiale, uno split rilasciato dalla nostrana Soundscape713.
Potremmo ipotizzare un forte legame tra la giovane artista e l'Italia, visto che poi usciranno Veiling (Signora Ward, 2015) e Desolator (OEC, 2017), ed invece, Final Pageant, trova collocazione negli Stati Uniti attraverso la Prison Tatt, che lo pubblica in una doppia versione audiocassetta, bianco e viola e limitata a 100 copie.
L'intoduzione è di quelle mozzafiato, non si oltrepassano mai gli oscuri confini del dark-ambient e death-industrial: ambientazione cinematica da film horror che deflagra con scosse telluriche spaccando la terra in più ramificazioni dalle quali fuoriescono bollenti folate di aria satura di zolfo che veicolano infernali voci subliminali. Anime disperate, un collage di suoni, voci e passi affannati, pozze d'acqua stagnante derivante da processi siderurgici, gocce acide di cianuro fosforescente che scolpiscono lamiere di accaio corrodendolo all'istante, martelli e carpenteria fatiscente, strisciamenti ferritici, campanellini distanti e ossessionanti.
Terrore puro accompagnato dal culto della morte.
Stregoneria, necronomanzia e decomposizione.
Un viaggio assolutamente inquietante, introspettivo, avvolgente: di preparazione per assistere inermi allo spettacolo fnale.
Non so voi, ma per quel che ci riguarda, probabilmemte la sua migliore release che abbiamo ascoltato.
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