- Amnesia Milk -
E' stato un 2019 ricco di produzioni e collaborazioni per Daniele Santagiuliana alias Testing Vault, e pensare che l'anno non è ancora terminato. In pausa e reduce dagli stressanti impegni esterni, scriviamo due righe su Amneisa Milk: cento copie in un delizioso formato cd con altrettanto disco bonus (Looney-Tick Productions).
Impressioni (tante e tutte belle) ricevute tramite i notturni suggerimenti condominiali. Lo ricorderemo perchè suona tremendamente morente: una sorta di requiem per persone introverse realizzato da tristi ectoplasmi provenienti da un profondo abisso sotterraneo che inscenano egregiamente un concerto con malefici rituali voodoo e tavole ouija che emettono penentranti e sibilline comunicazioni dall'aldilà sottoforma di EVP (Electonic Voice Phenomena). Borderline, bisbiglio latente, psichiatrico, psico-analitico e psicofonico.
Il disco bonus allegato, per la ruvida delicatezza dei suoni (Fingers In The Hole), per l'atmosfera malinconica (Coda II) e per quel particolare senso di smarrimento mentale (Coda I), è oltremodo superlativo: il livello di dedizione e concentrazione nella ricerca dei dettagli sonori (e non solo) è paragonabile a quella di una minuziosa cerimonia religiosa
(purtroppo le tracce non si possono ascoltare dal web, quindi, o vi fidate oppure acquistate il disco).
Conclusione. Se non sapessi di chi è, avrei ipotizzato che Amnesia Milk fosse uno di quei lavori ritrovati, sì, uno di qulli sconosciuti e underground persi in uno scantinato, e appartenente a quella florida costola del panorama post-industriale e sperimentale tedesco anni Ottanta e che venne definito NDW (Neue Deutsche Welle), con particolare attenzione, vicinanza e attitudine ai HNAS (Hirsche Nicht Aufs Sofa) e Der Plan.
Che dite: ho scritto una minchiata?
Nessun commento:
Posta un commento