- Threnody For The Suicidals -
Daniele è un musicista?
Sì, Daniele fa rumore.
Sì, Daniele fa rumore.
La risposta - estratta da una sua recente intervista - nella sua semplicità racchiude (quasi) tutto il lato artistico di Daniele Santagiuliana alias Testing vault. Imparziale nello scrivere (non è vero) cercherò di analizzare (parolone) questa nuova uscita dal titolo Threnody For The Suicidals, ma che se volete, potete anche trovarlo col sottotitolo di Anedonia: questo perchè l'etichetta torinese Ho.Gravi.Malattie. ha purtroppo la sfiga di dover associare un disturbo o malattia ad ogni rilascio del proprio catalogo.
Per i puristi, ovvero quelli a cui piace leggere di tecnicismi o cose simili, questo album è stato realizzato in questa maniera:
All documents have been improvised and recorded by dANi/ALvo with a Monotron Delay (except for some drones here and there made on the moment with a walkman) from 9 to 11 October MMXVIII.
No filters, editing or overdubs.
No filters, editing or overdubs.
Non so se questo è rumore, ognuno ha una propria concezione, e sono straconvinto che a nessuno in questo universo piace deliziare il padiglione auricolare con sonorità sgradevoli. Di certo è assai contorto quanto i labirintici circuiti di una scheda elettronica e mentalmente perforante come una lobotomia eseguita con un minuscolo trapano giocattolo.
Che poi, per me, il Monotron potrebbe tranquillamente essere una nuova marca di ciclomotori, e per certi versi il paragone ci potrebbe anche stare, dal momento che l’ascolto di molti passaggi suoni/rumori mi ha fatto tornare bambino, associandoli a quelli di quando smanettavo con la manopola del gas sul cinquantino o quando interponevo fra i raggi delle biciclette dei ritagli in cartone in modo da riprodurre durante il movimento un suono pulsante ma nel contempo minaccioso.
Che poi, per me, il Monotron potrebbe tranquillamente essere una nuova marca di ciclomotori, e per certi versi il paragone ci potrebbe anche stare, dal momento che l’ascolto di molti passaggi suoni/rumori mi ha fatto tornare bambino, associandoli a quelli di quando smanettavo con la manopola del gas sul cinquantino o quando interponevo fra i raggi delle biciclette dei ritagli in cartone in modo da riprodurre durante il movimento un suono pulsante ma nel contempo minaccioso.
Nel ricordarvi che questo lavoro - ispirato e dedicato ad Harry Crosby, Marco Corbelli e Rozz Williams - si pone come secondo e forse ultimo (?) capitolo dopo il grandioso (altro termine migliore non trovo)
The Disintegrator.
The Disintegrator.
L’album esce in edizione limitata a solo 18 copie: audiocassetta sottoforma di pepita d’oro (non solo per il colore), stampe e testi ad opera dello stesso artista, il tutto sigillato in una busta di plastica nera dall’aspetto minimale, ma non lasciatevi ingannare.
Anedonia non è sicuramente un ascolto facile, questo va detto, lo stesso condominio HgM ci ha messo un bel po’ di tempo per assimilarlo, ma se correte all’acquisto ci fate un enorme piacere.
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