16 agosto 2018

Καίτη Κότσαρη - Broken & Contaminated [Ho.Gravi,Malattie., 2018]

- Broken & Contaminated -

Tranquilli, non scaldatevi, lo sappiamo. Non è carino e anche fin troppo di parte scrivere articoli per progetti di cui siamo interessati in prima persona, e mi riferisco al fatto che le poche righe che leggerete riguardano un lavoro che a breve uscirà per l'etichetta che, qualche mese fa, abbiamo fondato (leggasi Ho.Gravi.Malattie.).

hgmmusic.bandcamp.com

L'album s'intitola Broken & Contaminated, ed è stato realizzato da una giovane ragazza greca, e che chiameremo Veronica alias Καίτη Κότσαρη (Kaiti Kotsari).
Già dal titolo si comprende il perchè è stato scelto per far parte della collana associata alle 'malattie', in questo caso l'autrice ha scelto di propria volontà (già, perchè vogliamo che siano loro a sceglierle) la debilitante Post Traumatic Stress Disorder.

Per cortesia, non chiamate tutto ciò HNW, perchè di harsh ha ben poco, se intendiamo quegli infiniti e monotoni muri di banalissimo noise che ascoltiamo ormai da qualunque angolo del pianeta. Quello che rende questo lavoro (ma quasi tutta discografia) è la versatilità dei suoni/rumori e quel senso di novità, insomma: la ragazza sa il fatto suo, ha esattamente già in testa quello che vuole ottenere prima di realizzare le tracce e, secondo me, denota una ottima cultura musicale.

Nove infuocati fendenti o arruginite saette scagliate direttamente da Zeus, per un totale di circa cinquanta minuti, e che possiamo suddividere in due distinti atti: le prime quattro tracce, subdole e aggressive (Broken) e le restanti cinque, invasive, laceranti e sanguinolente (Contaminated). Molte sono le peculiarità che lo contraddistinguono e che aggradano il padiglione auricolare dell'ascoltatore: partendo dagli elettrici temporali e alle microesplosioni nucleari di citi, si arriva ai mai banali  'stop and go' (vedi m_use, anche se non presente in questo album) e alle interconnesioni neuronali e al fantascientifico drone, alieno e alienante di konnekt.
Le drogate e delicate sfumature tribali provenienti dall'interno di una pentola colma d'acqua ossigenata in piena ebolizzione (ei1) si specchiano con l'acre elettricità, gli accartocciamenti e quelle sensazioni di mitragliate laser e perforazioni epidermiche di fe1ls.
Isterica e infernale mirr_d, mentre sidah (in assoluto la mia preferita) è un perfetto mélange fra soundscapes provenienti da una segheria, fonderia e impianto siderurgico, insomma, tutto quello di 'real industrial sound' potete immaginare, arrichito nientemeno che da devastanti terremoti bellici in sottofondo e qualche rimando o riverbero a cattedrali gotiche.
L'album si chiude con tete e i suoi infranti e acuti specchi: graffiante come gli artigli di un misantropo gatto.

Purtroppo non vogliamo svelarvi ancora nulla sull'artwork e sul layout, ma possiamo dirvi che dovrebbe uscire verso la metà di settembre 2018, in cassetta limitata, ahimè, a solo 20 copie. Prima che l'audio esca ufficialmente sulla pagina personale della label, potete ascoltarlo in anteprima direttamente dal sito dell'artista. Buon ascolto, e mi raccomando: supportate tutti con delle piccole offerte. Grazie.

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