12 luglio 2015

MARE ERYTHRAEUM - L'art de toucher [Hatets Dok, 2015]


Altra bella uscita della svedese Hatets Dok (vedi Unknown Sister). 
Anche in questa occasione abbiamo scritto un breve articolo per la webzine The New Noise.

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Non preoccupatevi se quest’estate sarà torrida, e se casomai ancora non avete deciso dove passare le vacanze in modo tranquillo e sereno, trovando un pizzico di umidità e refrigerio, sappiate che potete trovare una spiaggia deserta con finissima sabbia rossa nella vasta regione marziana del Mare Erythraeum: alla fine non costa poi così tanto e non è neppure troppo lontano. Ancora una volta la Hatets Dok (vedi Unknown Sister) ha fatto centro con questo misterioso progetto svedese. Opprimente dark-ambient e metallici sottofondi industriali provenienti da un malfunzionante impianto termoelettrico si fondono a livello molecolare creano una atmosfera tossica e abrasiva che, scendendo vorticosamente dal Monte Olympus, sfregia ancor più i desolati paesaggi di Marte. Corrosivo come il sangue del mostruoso essere alieno, nonché ospite indesiderato, della navicella spaziale Nostromo, ma soprattutto glaciale e isolazionista come la passeggiata degli astronauti dell’Apollo 11 sul suolo lunare. Ora che ho la colonna sonora che mi accompagnerà per il solitario viaggio, credo che posso prenotare il biglietto per il vicino pianeta gemello, sperando che non vengano a rompere le palle i soliti e fastidiosi truzzi, altresì detti terraformanti.


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