Altra bella uscita della svedese Hatets Dok (vedi Unknown Sister).
Anche in questa occasione abbiamo scritto un breve articolo per la webzine The New Noise.
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Non preoccupatevi se quest’estate sarà torrida, e se casomai ancora non
avete deciso dove passare le vacanze in modo tranquillo e sereno, trovando un
pizzico di umidità e refrigerio, sappiate che potete trovare una spiaggia
deserta con finissima sabbia rossa nella vasta regione marziana del Mare
Erythraeum: alla fine non costa poi così tanto e non è neppure troppo lontano. Ancora
una volta la Hatets Dok (vedi Unknown Sister) ha fatto centro con questo
misterioso progetto svedese. Opprimente dark-ambient e metallici sottofondi industriali
provenienti da un malfunzionante impianto termoelettrico si fondono a livello
molecolare creano una atmosfera tossica e abrasiva che, scendendo vorticosamente
dal Monte Olympus, sfregia ancor più i desolati paesaggi di Marte. Corrosivo come
il sangue del mostruoso essere alieno, nonché ospite indesiderato, della
navicella spaziale Nostromo, ma soprattutto glaciale e isolazionista come la
passeggiata degli astronauti dell’Apollo 11 sul suolo lunare. Ora che ho la
colonna sonora che mi accompagnerà per il solitario viaggio, credo che posso
prenotare il biglietto per il vicino pianeta gemello, sperando che non vengano
a rompere le palle i soliti e fastidiosi truzzi, altresì detti terraformanti.
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