- Culto del Ratto -
Prima o poi doveva accadere che a Torino ne vedessi uno di questi luridi ratti. Così è stato, ed infatti, nel primo mese di questo 2019,
questo schifoso e pestilenziale topo di fogna sabaudo che si fa chiamare Leather Parisi, comincia a infettare la popolazione mondiale spargendo il proprio ceppo virale veicolandolo attraverso aggressive e carnivore bordate noise (Corridoio).
L’album non a caso è stato intitolato Culto del Ratto, ed è uscito in tape e in edizione ultra limitata (10 copie) per la britannica The Clap: giovane label dal catalogo assai intrigante (vedi Sex tape).
E proprio perché, come si sa, un ratto, corre veloce e morde, bisogna scappare (se volete) o starci dietro (consigliato), un beat dietro l’altro. Inseguimento è, dunque, il termine più adatto per descrivere questo disco: fa sanguinare dappertutto, escoriazioni neuronali e abrasioni epidermiche, è graffiante quanto gli artigli di un gatto, prende a martellate la scatola cranica ed è corrosivo quanto il fluido ematico dell’Alien di Ridley Scott. Traccia preferita: Pollock!
Un lavoro davvero notevole, forse un tantino lungo. Quello che più ha affascinato del disco è che si avverte sempre quella atmosfera cibernetica, robotica, technoide e industriale, tanto che si potrebbe addirittura usare come una sorta di nuova soundtrack per il nuovo capitolo della saga Terminator dal titolo: Leather Parisi Vs Skynet 2176.
Mi spiace, ma per chi è arrivato tardi, il nastro è andato sold-out quasi subito, però potete ascoltarlo qui sotto.
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