- See You, Zed -
Un lavoro del genere non deve passare inosservato, spero che da queste poche violacee righe qualcuno le legga in modo tale da raggiungere lidi più eccelsi che un semplice blog. Nonostante fosse nel giro della Dio Drone, non conoscevo il fiorentino Nicola Savelli (batterista, percussionista e dj) alias Naotodate, ora cercherò di trovare un minuscolo spazio nella ormai vecchia e malandata memoria.
Prima di lasciare andare la cervellotica fantasia, cominciamo nel dire che questo album si chiama See You, Zed, e prende ispirazione dal libro di Philipp K. Dick Le tre stimmate di Palmer Eldritch (1965).
Si comincia con Ready, Unsteady, se non sapessi che si tratta di una tape penserei alla puntina di un giradischi mentre graffia il vinile, in realtà, dopo che il volume aumenta si manifesta in tutta la maestà temporalesca di ultrasoniche diffrazioni e rifrazioni elettroniche che rimbalzano all'interno di una struttura cristallina esagonale compatta fino all'esaurimento dei decibel, quasi 13 minuti di continue e invasive perforazioni laser cortico-neuronali che servono da introduzione per le ripetute scansioni cardiache techno-industriali (By THe River of Eskaton) dagli influssi arabeschi: un modo efficace per tenere sempre attivo il cuore dopo che il cervello è stato messo in una regressiva fase comatosa.
C(at)haostrofe per quanto è magistralmente aggressiva e tagliente nei suoni si rischia di finire direttamente al pronto soccorso per multiple escorazioni interne e improvvisi crisi epilettiche.
Chiude See You, Zed attraverso una sofisticata e anestetizzante modalità requiem, ovvero un subliminale messaggio sonoro che avverte della fine degli effetti allucinogeni della droga Chew-Z.
Insomma: un disco che fa fisicamente male, e per questo al condominio HgM piace assai. Vi ricordiamo che questo quinto capitolo della fantascientifica collana Nuit della Mu Versatile Label è limitata a solo 50 copie: affrettatevi!
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