30 novembre 2018

UTØYA - Preying Upon Your Youth [Nil By Mouth, 2018]

- Preying Upon Your Youth - 

Utøya, Utøya, Utøya… dove accidenti l’ho sentito questo nome, l'incombente morbo di Alzheimer non aiuta, meglio chiedere al web. Lo sapevo: Utøya è quel grazioso isolotto norvegese dove nel luglio 2011 uno squilibrato di nome Anders Breivik commise un sanguinario atto terroristico uccidendo tante persone innocenti.

Uno dei progressi più straordinari del noise e di tutte le sue sfumature è stato quello di consentire alle persone che soffrono di disturbi mentali o di personalità bipolari (lo scrivente condominio HgM) di vivere una vita normale. Scriviamo questo perchè secondo me quel tizio avrebbe dovuto ascoltare più 'sano rumore' anzichè quello derivante dagli scoppi delle armi automatiche custodite.

Da tempo sapevamo che c’era qualcosa in arrivo da una costola (Andrea Moio) dei piemontesi LaColpa, ma non una strage sonora di questo tipo. Avete presente il pace-maker? Sì, esatto, quel dispositivo che monitora ed eventualmente supporta l’attività cardiaca. Alla base del suo funzionamento vi è un generatore di impulsi che viene impiantato nel petto con due sottili fili isolati che lo collegano al cuore, filamenti che conducono il segnale cardiaco al generatore di impulsi. Tale strumento è in grado di monitorare costantemente la funzionalità cardiaca e tramite gli elettrodi invia impulsi elettrici al cuore se rileva un ritmo troppo lento, segnali elettrici che stimolano il cuore facendolo battere più velocemente. 

Cerebral Pace-maker = Preying Upon Your Youth
(per chi non l'avesse capito)

Ecco, ascoltando questo nastro - 69 copie, una per vittima, rilasciate in un gustosissimo packaging da Nil By Mouth - si ha come la sensazione di ricevere quegli impulsi elettrici - spesso assumendo caratteristiche ossessive o da rituale omicida - al cervello, stimolandolo a livello neuronale.
Una sorta di generatore di impulsi che funziona con una batteria che di solito dura diversi anni, ma in questo caso, avendo il tape solo due lati magnetici, si può mandare in loop quanto si vuole, dopodiché, al termine di tutto ciò, un microprocessore elabora i dati e li registra per eventuali visite mediche o danni cardio/cerebrali.

Probabilmente quest'ultimo passaggio qualcuno in Norvegia l'ha bypassato. Ho idea che il pace-maker di Breivik ricevava impulsi asincroni, insomma: ha disfunzionato, ascoltava, appunto, rumore sbagliato. Assai carino lo schizzo di sangue coagulato in un vetrino da laboratorio, appena posso, in ditta, controllo se è realmente una traccia ematica umana (scherzo... o forse no?).

In definitiva: tutto molto notevole, 
uno di quei rilasci che ti fa piacere avere in casa.

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