- Mutus Liber -
Nel precedente split, o collaborazione che dir si voglia, ovvero E.S.P. con Nicola Corti, la fiorentina Maria Rosa Sarri ci ha brutalmente infastidito (nel senso positivo) attraverso sonorità graffianti, maleodoranti di zolfo e arrugginite come le lamiere di una marcia acciaieria abbandonata: questo è quello che il violaceo condominio ha percepito, abbiate pietà.
In Mutus Liber - 50 copie, rilasciate dalla cilena No Problema Tapes, etichetta che coincide con il ritorno per Moon Ra dopo Space Is Still The Place del 2013 ed unico tape che manca per completare la personale collezione - duetta in modo sincrono con il senese Giulio Aldinucci (Dronarivm, Time Released Sound), facendo risultare il sodalizio tutto assai acquoso. Per la precisione sto immaginando il suono che potrebbe avere la corrente elettrica 220v (a livello subatomico) nel passaggio all'interno di contenitori metallici colmi di acqua (appunto). Diciamo una sorta di propagazione elettrofluida che, partendo dal centro, rimbalza dalle pareti e tende poco per volta alla dissolvenza, rilasciando per capillarità, molecole di vapore acqueo in un substrato sabbioso, ma fertile dal punto di vista biologico.
Soundscapes che si possomo assimilare a piatte superfici di morbido fango soggette a fluttuazioni circolari e al tempo stesso abrasive, causa la presenza nell'atmosfera di un forte tasso di salinità e microscopiche particelle di silice sferoidale.
Uno split velenoso come le spine degli scorpioni di mare, provoca allergia cutanea, spasmi muscolari e, in alcuni momenti, perfino schizofrenia, gonfiori e forti dolori addominali che durano per ore intere. Un lavoro, concetto valido per entrambi gli artisti italiani, che attira l'attenzione facendoti innalzare la pinna dorsale (quella che oggi noi esseri umani non abbiamo, ma che probabilmente un tempo assai remoto sì, visto la provenienza evolutiva di ogni specie esistente).
Copertina (sarà per il rosa, che volendo si può interpretare come una sfumatura sbiadita del viola), le tracce Albedo e Vocal Prism, assolutamente sopra le righe: da avere!
Soundscapes che si possomo assimilare a piatte superfici di morbido fango soggette a fluttuazioni circolari e al tempo stesso abrasive, causa la presenza nell'atmosfera di un forte tasso di salinità e microscopiche particelle di silice sferoidale.
Uno split velenoso come le spine degli scorpioni di mare, provoca allergia cutanea, spasmi muscolari e, in alcuni momenti, perfino schizofrenia, gonfiori e forti dolori addominali che durano per ore intere. Un lavoro, concetto valido per entrambi gli artisti italiani, che attira l'attenzione facendoti innalzare la pinna dorsale (quella che oggi noi esseri umani non abbiamo, ma che probabilmente un tempo assai remoto sì, visto la provenienza evolutiva di ogni specie esistente).
Copertina (sarà per il rosa, che volendo si può interpretare come una sfumatura sbiadita del viola), le tracce Albedo e Vocal Prism, assolutamente sopra le righe: da avere!
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