6 dicembre 2014

BRIGITTE ROUSSEL - Amber Hole [Double Hallucinative, 2014]

- Brigitte Roussel -

Davvero niente male il primo album ufficiale della graziosa artista polacca che vedete nell'immagine. Oltre a fare musica malaticcia è anche disegnatrice, e fra i tanti disegni che mi piacciono ne ho scelto uno... non credo sia una coincidenza.


L'album s'intitola "Amber Hole" ed esce in 30 copie cdr per la propria etichetta Double Hallucinative. E se per caso vi siete persi il disco dello scorso anno "Angel-like, Contraction Reverse" dei Nac/Hut Report, beh, dovete assolutamente rimediare. Intanto vi lascio quella specie di recensione che ho scritto per la webzine The New Noise.

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Nei primi mesi del 2013 usciva Angel-like, Contraction Reverse del duo Nac/Hut Report. L’album passò inosservato, per poi rivelarsi una delle migliori uscite di quel periodo, tanto che per chi non si è ancora lacerato i timpani è d’obbligo un ripescaggio. La metà femminile di Nac/Hut Report è Brigitte Roussel, giovane musicista e disegnatrice polacca che svolge le proprie attività principalmente nel nostro Paese.

Rispetto all’illustre precedente, che alternava vari strati di cromature elettrolitiche (leggasi Chrome), psichedelia malsana (Psychic TV) e distorsioni industrial alla Cabaret Voltaire prima maniera, Amber Hole è meno suonato, ma più felino. Compongono questo primo lavoro sulla lunga distanza un prologo inquietante, un epilogo scandito da instabili frequenze emesse da un apparecchio per elettro-erosione, sei capitoli intermedi di virulento hallucinoise. Graffiante e oscuro al tempo stesso, “Tear Box” non è un cassetto delle lacrime, bensì un recipiente dove contenere i fiumi di sangue che sgorgano dalle profonde ferite inflitte dagli artigli della gatta nera Brigitte. Tracce horror vampiresche (“Hidden Room”), cristalleria in frantumi (“Rain”), micro esplosioni chimiche (“mai dare da bere a un acido forte”), saette ultrasonore di proiettili d’argento (“Dance Of Butterfly”) e corto-circuiti neuronali (“Churchyard”) sono il valore aggiunto di quest’ottimo lavoro, accompagnato dal solito artwork ultramalato, frutto della mente contorta dell’artista, che lo pubblica sulla sua etichetta Double Hallucinative in 30 copie (cd-r).

Il look è simile, l’aspetto fisico/visivo e il lato artistico non sono da meno, dunque azzardo (tanto non legge nessuno): Brigitte Roussel è la versione più evoluta e ruvida di Nic Endo.

Buon ascolto!

2 commenti:

  1. Il primo (di cui ho orgogliosamente una copia) mi è piaciuto moltissimo nonostante la lontananza dal mio solito minimalismo fighetto :)...quanto a questo suo secondo...mi hai ricordato è da settimane che avrei dovuto ascoltarlo! Grazie, devo rimediare nel week end :)
    Un caro saluto,
    Omote

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    1. Eh ... appunto, se non esisteva Omote, col cavolo che ci arrivavo ai Nac/Hut Report :)

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