- Holy The Abyss_The Deepest -
È assai probabile che il buon Marco Valenti di Toten Schwan prima o poi ci uccida. Lo so, ma se abbiamo la possibilità di acquistare un nastro, undici volte su dieci la scelta cade sul tape. Di cosa stiamo discutendo? Ovviamente di Holy The Abyss, il nuovo lavoro di Matteo Baldi alias Golden Heir Sun e già chitarrista nei veronesi WOWS.
L'approccio di entrambe le due lunghe operette è intenso, cupo e mesto, lo si avverte chiaramente anche solo leggendo i titoli. La struttura di Holy The Abyss è un continuo crescendo, tipica del genere post-rock, raggiungendo l'apice nei momenti/passaggi in cui strazianti urla squarciano quell'atmosfera profonda e malinconica. Quella forte componente dronica è presente su entrambe le tracce, conferendo spessore, pesantezza e sensazioni opprimenti come se qualcuno ci stesse comprimendo la gabbia toracica facendoci perdere lentamente il fiato fino al soffocamento. In The Deepest, poi, la parte ambient, che si sostituisce a quella strumentale presente nella traccia titolo, amplifica la compattezza ma annulla totalmente l'aspetto malinconico tramutandolo in un vero e proprio sogno, come una sorta di ricerca della tranquillità all'inverso, ovvero verso le oscure profondità abissali, e forse è per questo motivo che le due tracce, nonostante la diversità sonora, si complementano. Entrambe le suite sono eccellenti, tanto che abbiamo fatto molta fatica a scegliere quella più adatta al violaceo condominio, solitamente qui siamo malinconici ma oggi ci va di sognare.
La versione in formato digipack cd la trovate presso la Toten Schwan o Karma Conspiracy, mentre, se volete prendere due piccioni con una fava (perchè il lato B è coperto dalla bonus track The Deepest) potete scegliere la cassetta, rilasciata in 50 unità da La Speranza Records. Menzione speciale per le grafiche curate da Coito Negato ed Elide Blind.
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