1 maggio 2022

ӔLMĀ - The Beings Of Mind Are Not Of Clay [Toten Schwan, 2022]

- ӔLMĀ - 

Già sapevamo come sarebbe andata a finire (questione di intuito di chi ha una personalità INTJ), pensate che non volevamo neppure ascoltarlo, ed invece, rieccoci ancora qui a scrivere due incomprensibili righe.

Elena M. e Marco V., qui presenti sotto lo psedudonimo ӔLMĀ (fighissimo il nome e il font/logo usato, complimenti) se ne escono con questa cadaverica e ultra fatiscente cassetta limitata (solo 25 copie) dal titolo The Beings Of Mind Are Not Of Clay: senza dubbio due menti malate (è un complimento eh), e se sulla prima possiamo anche emettere un certificato di malattia - eh già, il violaceo condominio, ahimè, si è palesato ai suoi occhi in tutta la sua complessità - sul secondo ancora siamo in fase di valutazione finale (sorrido).

Ma veniamo al breve lavoro. L'occhio è arrogante e prepotente e vuole sempre essere il per primo a giudicare, e così abbiamo immaginato il giorno in cui scendemmo a visitare in Germania una miniera di carbone abbandonata da molto tempo, ecco: osservando la blasfema traccia nero crociata ci è sembrato di rivivere quella giornata, uno scenario fortemente metallico e industriale, il rumore delle catene e delle pulegge con i quali i minatori portavano in superficie il nero carbone, le microesplosioni e i colori delle rocce ancora sporche di polvere pirica, l'oscuro infinito che s'intravedeva 'giù in fondo' e quella sensazione di forte freddo che percepivi ogni qualvolta si scendeva di un livello. Nell'altra faccia della Luna (comunque sempre nera) non cambia molto il discorso, secondo noi c'è sempre quell'persistente incedere da marcia (funerbre), tant è che i territori son quelli del doom/dark-ambient e death-industrial (una gioia per le mie orecchie, e se ci fosse anche qualche molecole sparsa di ritual non sfigurerebbe affatto nel catalogo Aural Hypnox). Ciononostante, qualcosa di diverso si può notare, come ad esempio nella parte 'umida', ovvero: quegli inserti simili a infiltrazioni di acqua che cade di + DEE si trasformano in sgocciolamenti da acquasantiera, e forse è anche per questo che è una traccia opprimente (nel senso bello del termine) dove è potente quel riverbero da cattedrale gotica. Oh, un omino del condominio, continua a porre la domanda: lo senti lo zolfo, lo senti lo zolfo? Uffa, sì sì, lo sentiamo lo zolfo, anzi, sembra quasi che l'interno dell'architettura sacra tende a saturarsi di H2S, che per certi versi è anche una bella notizia: cosa c'è di più entusiasmante che morire asfissiato dentro in una chiesa? Un pò sorridiamo, perchè un'altra domanda che ci facciamo è: ma tu la vedi la luce in fondo al tunnel? Risposta: ma anche no!

Due appunti negativi però li dobbiamo fare, altrimenti che ci stiamo a fare? Ecco: qui avremmo usato un titolo scritto in italiano, o magari in latino, avrebbe reso meglio l'idea di profondità, e poi - stesso identico discorso della pecedente uscita solista di Elena (Tools) e rilasciata sempre da Toten Schwan - a nostro avviso l'uscita risulta incompleta, insomma: manca un oggetto da allegare all'interno, che ne so, magari un pezzo di carbone andava bene.

Ultima domanda per voi lettori però ve la si pone: secondo voi l'abbiamo ascoltato davvero o è solo frutto della malata e incasinata fantasia condominiale dovuta alla semplice osservazione del tape e del suo contenuto?

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