- Emerging Is Submerging · The Evil -
Per questioni personali e scaramantiche avrei preferito possedere la numero 27, purtroppo ho la copia numero 4 di questo nuovo lavoro targato Empty Chalice, già sviscerato su queste pagine attraverso il progetto (quasi) parallelo Gopota. Anche se non ho il numero desiderato e fortunato, resterà (da queste parti) come uno di quei lavori che saranno difficili da dimenticare, perchè ottimamente strutturato su sonorità e concetti che entrano di prepotenza nei territori governati dall'oscurità e da quella cianidrica e sulfurea componente death-industrial.
Dark Deep Darkness and Splendor all around,
it was in the roots and under and a tree came out,
and then a house with stars above,
inside the house a man with eyes to see,
and long arms reaching,
he saw the Splendor all around,
and when he reached into the Deep Darkness,
he saw Himself.
it was in the roots and under and a tree came out,
and then a house with stars above,
inside the house a man with eyes to see,
and long arms reaching,
he saw the Splendor all around,
and when he reached into the Deep Darkness,
he saw Himself.
- David Lynch -
L'autore fa un'altra citazione lynchiana, ma siccome l'oscurità esercita una sorta di attrazione magnetica, abbiamo preferito optare per qualcosa che richiamasse, appunto, le tenebre.
D'istinto, ovvero ad un primo approccio, le sonorità opprimenti e asfissianti traggono in inganno l'ascoltatore portandolo a pensare che Emerging Is Submerging·The Evil sia un doppione (ovviamente non è così) di Music For Primitive, e comunque, anche se lo fosse, sarebbe meraviglioso ugualmente.
E' uno di quei lavori che 'fanno male', inteso che non smetteresti mai di ascoltarlo, ed infatti, si è andati in loop per qualche ora.
Personalmente lo interpreto come il giusto proseguimento, insomma, un nuovo atto, che si diversifica dal precedente attraverso l'ambientazione: rituali alchemici, cattedrali gotiche e tetri manoscritti medievali (Gopota), carenza di ossigeno, siderurgia, ruggine, fatiscenti impianti industriali e tantissimo buio (Empty Chalice).
Metaforicamente lo possiamo definire come quel processo siderurgico a ciclo integrale, dove la ghisa, estratta dalla fornace, viene spedita ancora fluida all'acciaieria, subendo così un procedimento di conversione con il quale si sottraggono atomi di carbonio, trasformandola definitivamente in acciaio grezzo.
Lo so, non ci avete capito nulla, allora scriviamo l'esatta morfologia: difficoltà di respirazione per la forte presenza di zolfo (Emerging Is Submerging), sanguinolente lacerazioni polmonari, virus del Tetano in agguato e ammassi di ferramenta arruginita (The Evil).
Per la mia gioia, l'album è uscito in audiocassetta per la sotterranea etichetta barese IÖR (Industrial Ölocaust Recordings) in solo 31 copie: correte all'acquisto!
Buona trasformazione!
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