1 dicembre 2013

CHICALOYOH - Folie Sacrée [Shelter Press, 2013]

- Chicaloyoh -

Ma quanto ci piace e quanto è brava questa dolce fanciulla francese che risponde al nome di Alice Dourlen aka Chicaloyoh: l'astro nascente della nuova psychodronica transalpina. 
Per la cronaca riuscìì pure a vederla dal vivo la scorsa estate presso il Bunker di Torino.

 - Chicaloyoh -

Il 15 settembre è uscito per la Shelter Press - vinile in 500 copie - l'ultimo suo lavoro dal titolo "Folie Sacrée". Mastering nientemeno affidato a James Plotkin (vedi Khanate).


Ci verrebbe da chiedere perchè questo suo ricorrente uso della parola follia. Dapprima con Folle Eglise - uno dei suoi progetti musicali paralleli che sembrerebbe essere defunto e che peraltro piaceva tantissimo, soprattutto la cassetta "Anna's Temple" - ed ora la ritroviamo con "Folie Sacrée", ovvero sacra follia
Oddio, a me va bene così, anche perchè è una parola con cui mi ci ritrovo spesso ... soprattutto nelle ore notturne.
Ma veniamo al disco. Con quel covare lentamente in "Lente Eclosion" ("Evaporation Of Widow"), Chicaloyoh forse non era ancora riuscita ad uscire dal proprio guscio, lo fa ora con "Folie Sacrée", esplodendo in tutte le sue frequenze e sonorità migliori: psichedelia oscura e inquietanti droni.
Io azzardo: il suo miglior disco e probabilmente una delle cose più godibili che ho ascoltato in questo 2013.
Sembra essere sparita quella marcata componente dronica per fare spazio a quella psichedelica, nonostante in "A Man In The Street" si percepiscono con forza entrambe. Lo voce si è fatta più sofferta, e questo non dispiace, anzi. "Gancel" disegna cartoline da mille e una notte, profumi di incenso e intrecci arabeschi, in "Gloves And Tie" addirittura si sfiorano sfumature folk-noir. Cinematica da film horror è la canzone "Turn Into Windy Sand", mentre i tetri organetti (presenti comunque in tutto il disco) e le vocine in bilico tra l'etereo e l'inquietante, occupano in modo delizioso i quattro minuti e quindici secondi di "Look My Eyes". 
La mia canzone preferita? ma che ve lo dico a fare, ovviamente "The Skeleton": per il titolo e per le violente distorsioni di chitarra (quasi) da post-punk alla Bauhaus.
"Folie Sacrée": una miscela perfetta di formule magiche cariche di misticismo, alchimia ed esoterismo da Conte di Cagliostro, e rituali dagli effetti psicotropi. Un album stra-consigliato ed una artista sempre da seguire. 
Ascoltiamolo ancora una volta.

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