Certo che le uscite della Kaczynski, per la complessa struttura, mettono davvero in seria difficoltà il condominio. Rilasci oltremodo ostici come ascolto, adatti ad un pubblico assai ristretto di ascoltatori, ma ciò non significa che non debbano ricevere perlomeno un segnalazione. Qui, appena sotto, troverete qualche dettaglio (e spero comprensibile) degli ultimi due primaverili rilasci.
RANTER'S BAY & PABLO ORZA - Heimarmene
- Ἑιμαρμενη -
Heimarmene (Ἑιμαρμενη), il destino, il fato, insomma: tutto è già stato scritto, tutto, prima o poi, accadrà. Questo racconto è la collaborazione fra Niet F-n (alias Ranter's Groove nonché titolare della label) e il chitarrista galiziano Pablo Orza. Trattasi di impro-music, onestamente aspettavo qualcosa di molto più arduo e complesso (inteso come collage di ritagli e schizofrenia), in realtà, si lascia ascoltare con disinvoltura, spesso adottanto soluzioni quiete ma metalliche al tempo stesso, avvicinandosi più a metriche (sempre che ne esista una) da musique concrete. Per molti potrà sembrare caotico, ma così non è, l'impressione che ho avuto è quella di un incastro di suoni/rumori (sgradevoli a molti ma non al sottoscritto) ottimamente riuscito. Ho immaginato la registrazione in una sorta di camera piccola e buia, dal pavimento tagliente e scivoloso e con le pareti ruvide tipo grossolana carta vetrata.
Heimarmene è come realizzare un puzzle raffigurante un limpido e oscuro cielo stellato: se provate a costruirlo dal centro risulterà una impresa, se invece partite dai bordi o spigoli tutto filerà liscio. Rilascio pubblicato in versione cd a 100 copie, 70 in digipack e 30 edizioni speciali curate dalle stesso Orza.
TAPE SESSIONS - The Commercial Tape (kERN_BATIA HASAN)
- The Commercial Tape -
The Commercial Tape è il secondo capitolo della serie denominata Tape Sessions. La sfida questa volta è fra kERN (Matteo Barsotti) e BATIA KASAN (ovvero Mattia Ferrarini, già componente del ritualistico collettivo Dolpo). Quello che colpisce nell'immediato ascoltando kERN è quella sorta di artitmia, o meglio, disconnesso ritmo (Nuala), tanto che poi in seguito ti aspetti un discreto movimento, ed invece, per certi versi, nelle restanti altre due tracce assume un retrogusto tetro e cinematografico, un po' da film horror, specialmente in Daphne. Batia Kasan, invece, nelle prime due tracce, le tonalità prendono una forma grezza e acuta e una sostanza, oserei dire, lisergica. C'è poi quell'effetto (per molti fastidioso ma che io adoro) da raschiatura auricolare, soprattutto nel finale di Entrepreneurship. Non so quanti di voi hanno di recente eseguito un esame audiometrico tonale, ecco, io sì, causa labirintite, tanto che nella breve composizione di Commodity Fetishism l'immagine sensoriale ricevuta è stata grosso modo la medesima, ovvero: la ricerca di ogni singolo (in questo caso molto più prolungato) impulso sonoro, dal più acuto al più basso. La catastrofica e malvagia chiusura di soli trenta secondi è poi qualcosa di geniale e irritante: un coito interrotto, grazie mille (sorrido eh). Edizione in cassetta limitata a solo 25 copie custodite all'interno di una originalissima confezione.
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