25 aprile 2019

BOSCHIVO - Uno squarcio nella fabbrica dell'esistenza [Aural Tempel, 2019]

- Boschivo -

Emanuele Fais - interessante artista tuttofare dalla provincia di Ancona - da pochissimi mesi ha iniziato la divulgazione delle proprie attività sonore (Pioggia d'Ambra, Boschivo) attraverso rilasci fisici, veicolandoli nel sistema solare tramite la neonata e propria etichetta Aural Tempel: Uno squarcio nella fabbrica dell'esistenza a nome Boschivo è la seconda di queste (CDr limitato e confezionato in un gustoso cardboard sleeve).

Sono stati necessari l'ascolto di appena trenta secondi de Il buio protegge a far scattare la scintilla del 'questo è un signor lavoro' e di conseguenza, obbligatorio da parte del condominio scriverci quantomeno due righe.
L'album è composto da due suite che si distinguono e differenziano oltre che per la lunghezza anche per l'approccio sonoro. Gli undici minuti de Il buio rivela manifestano un'ossatura che oserei dire mistico-psichedlica e poco, e chissà, forse proprio per merito di quei Sacred Mushrooms. Avete presente i primissimi Gnod? Ecco, questa traccia ricorda quella sorta di rituale o preghiera frichettona di Thunderbolt Loop, non c'è da meravigliarsi se dopo l'ascolto qualcuno, in preda ad astinenza tossico-spirituale, virasse verso confraternite pseudo-religiose tipo Osho.
Il buio protegge è la traccia finale (26 minuti). Vi giuriamo che abbiamo fatto una gran fatica a trovare una collocazione geografica (da intendere come genere musicale), eh già, perchè qui di chiare e bilanciate sonorità pare ce ne siano parecchie. Alla fine ho rinunciato e per farla breve diciamo che è un ottimo punto d'incontro fra l'istrionisimo Nurse With Wound, l'acida e lacerante musica concreta di Gregory Whitehead, i suoni ambientali da fabbrica dismessa di Chris Watson, le strazianti note ematiche che fuoriescono dalle corde metalliche del violoncello di Robert Rutman e, perchè no, perfino un sottofondo corrosivo-industrial da Ultima Rota Carri: personalmente la risentirei in loop all'infinito, cosa che sto già facendo.

Lavoro proprio ben fatto. Mi auguro che riceva molte più attenzioni, anche perchè esiste una edizione ultra limitata: due copie con allegata una illustrazione in formato A4 (Liberty Caps) realizzata dallo stesso artista alias Enfaisema.

7 aprile 2019

CAMILLA PISANI - Inner Spaces Like Anechoic Chambers [Mu, 2019]

- Inner Spaces Like Anechoic Chambers - 

Leggo Camilla Pisani e la memoria riporta immediatamente agli azzurri granelli di sale di litio. Fu davvero tanta roba la collaborazione con Banished Pills che non vedevo il momento di ascoltare qualcosa di nuovo e in solitario della giovane artista audio-visual italiana. Il lavoro s'intitola Inner Spaces Like Anechoic Chambers ed esce in audiocassetta limitata a solo 50 copie nonché quarto (o quinto?) capitolo della collana fantascientifica Nuit prodotta dalla Mu Versatile Label.

Fra inquietanti ritmiche industriali, accensioni di turboreattori, spettrometrie ottiche, taglienti e scivolosi lastroni di ghiaccio e glaciali atmosfere derivanti da fuoriuscite di azoto liquido, ho percepito talmente tanto rumore grezzo, metallurgia, chimica e termodinamica che è impossibile non possa piacermi. È tipo quel processo o trattamento termico delle acciaierie dove - mediante lance raffreddate a loro volta d'acqua - forti getti di ossigeno puro vengono dirette verso un bagno di ghisa liquida contenuta in un covertitore al cui in interno vi è la presenza di rottame di ferro, e da cui ne deriva una reazione ultra violenta che genera una grande quantità di calore con notevole aumento di temperatura che servirà per fondere la carica solida e con relative formazioni di scorie dopo ossidazione, soprattutto di silicio.

Quando trovi tutti assieme molecole dark-ambient e death-industrial, atomi drone-noise ed elettroni liberi di harsh-ritual (Cerebral Squirting) che sembrano avvolgere teneramente quei paesaggi cupi e malinconici di If You Can't Stay Alone... beh, non può che venirne fuori un top album 2019. Eh, qui di talento ce n'è davvero tanto, però, dal momento che la sensazione che ho avuto durante i numerosi ascolti (suggerisco sempre le cuffie) mi rimanda ad un qualcosa di bipolare anestetico/eccitante, chiudiamo con una citazione di Philip K. Dick tratta dal romanzo Ubik:

Somministrato secondo le istruzioni,
Ubik provoca un sonno ininterrotto
senza lo stordimento che solitamente accompagna il risveglio.
Vi sveglierete freschi e riposati,
pronti ad afforntare quei piccoli,
fastidiosi problemi che vi attendono.
Non superate il dosaggio consigliato.