3 marzo 2018

Focus: MEANWHILE.IN.TEXAS

Assai prolifico ultimamente il nostro Angelo Guido da Brindisi, che, scritta così, scherzosamente ricorda il famoso Guido d'Arezzo. Vabbè, ci eravamo lasciati con il tape dello scorso anno (Twentynine Palms) uscito per Luce Sia e in collaborazione con Paolo Colavita alias Skag Arcade. 
Cassetta che magari un giorno riprenderemo, perchè di difficile assorbimento, nel senso che ci ha messo davvero in forte difficoltà, o meglio, abbiamo capito dove concentrare l'attenzione, e cioè sulla bustina di sabbia e quindi tutte le varie sfumature abrasive con conseguenti escoriazioni, solo che gli 'ospiti mentali' del condominio HgM non vogliono mettersi d'accordo: a volte capita!

- Golden Ruins -

Partiamo quindi dal nastro uscito prima in ordine temporale, ovvero Golden Ruins, rilasciato dalla interessante etichetta barese Sonorus: già, proprio una label da tenere sotto osservazione, sia per le ricercate sonorità ma soprattutto perchè ad ogni produzione allega un meravigliosa cartolina. Golden Ruins (50 copie) è il frutto della collaborazione con Vincenzo Nazzaro aka Rooms Delayed, e suona soffice e candido come la ripetute nevicate di questa settimana, come immergersi in apnea nelle profondità di un oceano composto da leggiadre piume d'oca e riemergendo purificati nello spirito ma senza una molecola di ossigeno nei polmoni. 
Le coordinate sono quelle di un drone-ambient costruito in modo certosino e efficiente per quel che rigurada l'aspetto 'deriva dei continenti', risultando sicuramente performante in versione live. Da amante della nebbia, nuovole basse e tonalità di grigio (vedi copertina) avrei preferito che suonasse più opprimente e tenebroso, mi hanno fregato, ciononostante il risultato è ugualmente buono, e, nello scambio, ci ho solo guadagnato io. 
Ottima sinergia fra i due artisti,  Ascension assolutamente sopra le righe: pensateci se volete fare un regalo a qualcuno.



- The Worlds We Left Behind -

The Worlds We Left behind (30 copie in CDr), invece, esce per la Sounds Against Humanity, altra etichetta italiana memorizzata. Ecco, questo lavoro ci è assai piaciuto, tanto che sembra quasi abbia tenuto da parte un po' della sabbia di Twentynine Palms, solo che qui le abrasioni riusciamo a controllarle riuscendo (forse) a dare un senso compito: assolutamente sulle mie coordinate spazio-tempo-malattia-metafisica. Metallico e tagliente, dal retrogusto malinconico e per certi versi anche isterico. Suoni graffianti ed espolsivi, una sonorità invasiva paragnoabile ai raggi X, inteso che entra in profondità del volume corporeo senza causare apparenti danni esterni. Sei tracce, brevi come durata e senza alcun titolo se non quello numerico che le ordina, ma che avrebbero potuto unirsi in una soltanto poichè tutte focalizzate su atmosfere di distruzione della materia e scenari post-apocalittici (come testimoniano copertina e titolo). Potrebbe risultare una ottima colonna sonora per film che hanno quelle tematiche, personalmente ha ricordato alcune nebbiose e gelide ambientazioni da highlands scozzesi di Valhalla Rising e quegli introspettivi e oscuri viaggi spirituali-lisergici di Morgenrøde. Io ho già comprato il Cdr, attendo solo che mi arrivi, fatelo anche voi!