24 dicembre 2018

TESTING VAULT - Threnody For The Suicidals, Anedonia [Ho.Gravi.Malattie, 2019]

- Threnody For The Suicidals -

Daniele è un musicista?
Sì, Daniele fa rumore.

La risposta - estratta da una sua recente intervista - nella sua semplicità racchiude (quasi) tutto il lato artistico di Daniele Santagiuliana alias Testing vault. Imparziale nello scrivere (non è vero) cercherò di analizzare (parolone) questa nuova uscita dal titolo Threnody For The Suicidals, ma che se volete, potete anche trovarlo col sottotitolo di Anedonia: questo perchè l'etichetta torinese Ho.Gravi.Malattie. ha purtroppo la sfiga di dover associare un disturbo o malattia ad ogni rilascio del proprio catalogo.

Per i puristi, ovvero quelli a cui piace leggere di tecnicismi o cose simili, questo album è stato realizzato in questa maniera:

All documents have been improvised and recorded by dANi/ALvo with a Monotron Delay (except for some drones here and there made on the moment with a walkman) from 9 to 11 October MMXVIII.
No filters, editing or overdubs.

Non so se questo è rumore, ognuno ha una propria concezione, e sono straconvinto che a nessuno in questo universo piace deliziare il padiglione auricolare con sonorità sgradevoli. Di certo è assai contorto quanto i labirintici circuiti di una scheda elettronica e mentalmente perforante come una lobotomia eseguita con un minuscolo trapano giocattolo.
Che poi, per me, il Monotron potrebbe tranquillamente essere una nuova marca di ciclomotori, e per certi versi il paragone ci potrebbe anche stare, dal momento che l’ascolto di molti passaggi suoni/rumori mi ha fatto tornare bambino, associandoli a quelli di quando smanettavo con la manopola del gas sul cinquantino o quando interponevo fra i raggi delle biciclette dei ritagli in cartone in modo da riprodurre durante il movimento un suono pulsante ma nel contempo minaccioso.

Nel ricordarvi che questo lavoro - ispirato e dedicato ad Harry Crosby, Marco Corbelli e Rozz Williams - si pone come secondo e forse ultimo (?) capitolo dopo il grandioso (altro termine migliore non trovo)  
The Disintegrator.
L’album esce in edizione limitata a solo 18 copie: audiocassetta sottoforma di pepita d’oro (non solo per il colore), stampe e testi ad opera dello stesso artista, il tutto sigillato in una busta di plastica nera dall’aspetto minimale, ma non lasciatevi ingannare.

Anedonia non è sicuramente un ascolto facile, questo va detto, lo stesso condominio HgM ci ha messo un bel po’ di tempo per assimilarlo, ma se correte all’acquisto ci fate un enorme piacere.

16 dicembre 2018

MULO MUTO - Decomposing Cacophonies [Luce Sia, L'è Tütt Folklor, 2018]

- Decomposing Cacophonies -

Mulo Muto (Attila Folklor e Joel Gilardini) è davvero un nome fichissimo, e ci piacciono pure. Saremo però onesti, questo lavoro fu preso perchè il titolo era di quelli accattivanti, vale a dire: Decomposing Cacophonies. L'album ufficialmente è diviso per tracce, ma a conti fatti è un unico monolite, un sarcofago di alabastro dove poter far 'decomporre' in una beata ma asfissiante solitudine tutti quei cadaverici rumori ambientali.

Indecifrabile, indefinibile, ma questo è bene. Coordinate comunque assimilabili a un minaccioso drone dark-ambient che prende forma e sostanza in virulento noise, assai ruvido e tagliente. Si percepisce che sta per arrivare una 'tempesta cacofonica', una dai toni bassi ma prepotenti, ripetute onde subliminali che, se ascoltate obbligatoriamente in cuffia, hanno la missione di distruggere e frantumare quel minuscolo apparato labirintico che regola l'equilibrio umano posto all'interno del padiglione auricolare. In principio pensavo fossero solo fischi alle orecchie, ed invece mi si è palesata l'immagine di Freddy Krueger che affila le proprie lame insanguinate ed io sdraiato e strettamente legato in un binario morto nell'attesa di subire inerme gli stridori generati dai freni sulle rotaie di sfreccianti treni come fosse una nuova tortura sonora. 
Ho avvertito, ma magari mi sbaglio, un retrogusto (quasi) gotico, clericale, sì, insomma: puzza di incenso e divina santità aliena.

Avrei voluto postarlo all'interno della classifica come migliori dischi di questo 2018, ma questo è un condominio anziano e non si ricorda più le cose, però asi è rimediato scrivendoci due inutili righe. 190 copie in cd rilasciate dal binomio svizzero (si fa per dire) Luce Sia e L'è Tütt Folklor
Fossi in Voi un pensierino per Natale lo farei...

9 dicembre 2018

BEST 2018 by HgM

1 - ?ALOS - The Chaos Awakening 


2 - DENDERA BLOODBATH - Ascariasis


3 - ALBEDO FANTASTICA - Culvert And Starry Night


4 - SACHIKO - Cassini


5 - TEMPLE OV SATURN - Bride Of The Sun / Daughter Of The Stars


6 - CLARA ENGEL - Eleven Passages


7 - BANISHED PILLS & CAMILLA PISANI - Lithium Salt


8 - KAELAN MIKLA - Nótt Eftir Nótt


9 - LA SANTA - Pax Mafiosa


10 - UTØYA - Preying Upon Your Youth


11- PETROLIO - L+Esistenze
12- THE HATERS/HIROSHI HASEGAWA/NOCTURNAL EMISSIONS/MITSURUTABATA – 4 Way Split Vol. 1
13- SA BRUXA - La Chiesa del Silenzio
14- EMPTY CHALICE - Ondine's Curse
15- E-AKTION - Cluster B
16- MOANA/HUMAN VIRUS TRANSMISSION/GSS/RBMK - 4-Ways to Fuck Crap
17- VARIOUS - Studies on Regression of Organic Substances and Sound
18- HOLOTROP & URNA - Enkoimeisis
19- NARESH RANN - Martyris Bukkake
20- HERMANN KOPP/MEKURABE - Split

...cose carine

21- MEANWHILE.IN.TEXAS - A Journey to Alpha Centauri
22- P.O.M.A. - Marasma
23- HIMUKALT - Come October
24- SBRILLY SBRATTI - Rave in the Shell
25- KILLUS - Killus
26- AUTOX - Demons of late Capitalism
27- VARIOUS - Infidel Selection Volume I
28- FABRIZIO MODONESE PALUMBO - The insincere sympathy of the faraway stars
29- CRONACA NERA - NonConsensualViolence
30- KABUKIMONO - Lḗthē

...un giorno le comprerò

31- BLOOM OFFERING - Episodes
32- ABATTOIR & SATORI - Magaloschemos
33- SACRA FERN - Bloodstone
34- MSMIROSLAW - Organes de la Voix, Chants Funėbres pour AHYHW
35- R.A.N. - Seb-i Yelda
36- MARIA W. HORN - Kontrapoetik

...vecchia roba, nuove scoperte

37- KABUKIMONO - The Cry Of Th Banshee (2017) 
38- TONESUCKER - Memento Mori (2017)
39- THE ACHARIS - Lost In The Vortex (2017)
40- ME AND MY TWO HORSES - Eden (2017)

8 dicembre 2018

MEANWHILE.IN.TEXAS / SUPERDAD [Mu, Sounds Against Humanity, 2018]

- Requiem. A Journey to Alpha Centauri / Ambient Sketches for Fearless Hearts - 

Dai, che ve lo dico a fare, ormai sappiamo tutti chi c'è dietro il moniker meanwhile.in.texas, quindi, siccome già altre volte è finito su queste desolate e desolanti pagine, questa volta non vi lascio nessun cenno biografico o discografico.
Fatta la premessa, ci tenevamo comunque a scrivere perlomeno due righe, di quelle senza senso, su altrettanti uscite in cassetta di molti mesi fa, perchè secondo me, prendendole una dopo l'altra hanno un filo logico e non solo temporaneo.

MEANWHILE.IN.TEXAS

Cominciamo con Requiem. A Journey to Alpha Centauri, uscito per la bolgnese MU Versatile Label in 50 copie e terzo capitolo della collana dedicata alla fantascienza (vedi cover Urania).

La partenza per un lungo viaggio, e direi anche con un inizio abbastanza movimentato e turbolento, chissà, forse è quell'efetto tagliente e distorto della chitarra di Sergio Albano
Comunque sia, quando una struttura (o astronave) fatta di lamiere sovrapposte, magari in lega di titanio, rame e alluminio viene interposta tra la finestra del tubo radiogeno (in questo Alpha Centauri) e l'oggetto da sottoporre a radiografia interstellare, si verifica quell'indurimento della radiazione che da origine a una riduzione di contrasto dell'immagine.
E' possibile controbilanciare tale fenomeno negativo attraverso l'impiego di filtri metallici posti appena dietro l'oggetto, in modo tale che assorba buona parte di quella radiazione che si disperde nel passaggio attraverso l'oggetto da esaminare (o raggiungere) dandogli più spinta nucleare.


SUPERDAD

Proseguiamo con Ambient Sketches for Fearless Hearts, un improvvisato (?) duo formato da, appunto, Angelo Guido e la giovanissima Annalisa Vetrugno. Cassetta limitata a soltanto 25 esemplari (mentre vi scrivo ne sono rimaste solo due) e rilasciata dalla etichetta di periferia torinese (sorrido) Sounds Against Humanity (leggasi su queste pagine Lithium Salt).

Per certi versi l'arrivo a destinazione, e direi anche un quieto atterraggio stellare. Daltronde, è come avere a portata di mano degli schermi intensificatori, visto che solo la poca radiazione oscura serve per impressionare la pellicola, la restante, passando attraverso il film non viene più utilizzata. Gli schermi al piombo, in particolare, quando colpiti da radazioni X o gamma, emettono elettroni cui la pellicola è sensibile. La scelta dello spessore dello schermo deve essere in funzione del gradi di durezza della radiazione utilizzata, faciltando così il percorso/passaggio di quella primaria, neutralizzando quasi del tutto la secondaria, che, avendo una lunghezza d'onda più ampia, è conseguentemente meno penetrante.

 
Ecco, più o meno questo è la sensazione che avevamo percepito e abbiamo confermato, ovvero radiazione cosmica, energia oscura intensificatrice, campi di forza magnetica e tanti rimandi a leghe metalliche: mi sembra abbastanza chiaro, o no?

DENDERA BLOODBATH - Ascariasis [Ho.Gravi.Malattie., 2018]

- Ascariasis -

S'è magnata Masonna con tutto il microfono?

Ecco, non volevo scrivere un articolo, in quanto parte in causa: perchè seguo e adoro musicalmente da anni Verge Bliss alias Dendera Bloodbath e perchè Ascariasis è uscito per l'etichetta (Ho.Gravi.Malattie.) che gestico da marzo 2018, e questo mi rende assai onorato, ma quella frase di apertura - collegata al percorso artistico di Verge (vedi Verge of Bliss) - e pervenuta via mail da un autorevole recensore, ci ha fatto cambiare idea.

Vi racconto brevemente come è andata. Verso aprile maggio le scrissi se aveva del materiale audio perchè volevo far uscire qualcosa di suo, mi rispose che l'avrebbe preparato. Dopodichè, visto che lo scopo della label è associare ogni rilascio ad una malattia, le chiesi di sceglierne una. L'attesa delle tracce fu assai lunga, mesi addirittura, ma ne è valsa la pena, così come la scelta della malattia che ricadde su Ascariasis: grave patologia intestinale causata dal parassita Ascaris Lumbricoides.

Basterebbe solo leggere i titoli delle tracce per avvertire la sgradevole e dolorosa sensazione di quando le larve stanno per schiudersi. Il resto dei danni interiori lo fanno i trenta minuti di noise letteralmente abrasivo e stridulo (dovuto al prepotente uso distorto della propria ghironda autocostruita) tanto da sentire il moltiplicarsi a livello esponenziale di questi vermi cattivi e la raschiatura delle sottili pareti fino alla perforazione dell'intestino (Ischemia). Molteplici larve strongiloidi, stadi larvali preinfestanti e infestanti che conducono una vita fuori dagli schemi (Larval Lung Infestation). 
La larva infestante, inizialmente protetta dalla cuticola, finirà per abbandonarla al momento della penetrazione del derma dell'ospite umano con fuoriuscita di liquidi acidi e corrosivi (Pancratic Injury).

Ci tenevo che fosse un rilascio sopra le righe, così ho richiesto alle manine dell'artista torinese Omega Kunst (vedi Epatite C e Ondine's Curse) di realizzare un nuovo artwork strambo e malato, e la scelta alla fine è caduta (nonostante i dubbi relativi al fatto che si potesse spedire materiale organico via posta) sigillando vermi e brandelli di budella all'interno di tortini di resina dal nauseante odore di morte e putrefazione.

Il putrescente artwork, inserti vari e l'accattivante audiocassetta color viola trasparente, sono racchiusi in una speciale busta per materiale biohazard.  Ascariasis è, per quel che mi riguarda, 
tra i migliori ascolti di questo 2018.

7 dicembre 2018

CRONACA NERA - NonConsensualVioilence [Luce Sia, OEC, 2018]

- NonConsensualViolence -

Eh già, l'ennesimo sanguinolento e brutale fatto di Cronaca Nera compiuto dai tre disturbati noise-performer (MMM, Iugula-Thor e L.C.B.) e devoti alla segreta e blasfema setta della 'lama insanguinata' è da poche settimane ascoltabile su tutti i circuiti dove alloggiano quei pervertiti soggetti con evidenti problemi mentali e personalità borderline.

La questione è: tanto prima o poi sarete tutti vittime della rumorosa triade o sacra congregazione, non potete fuggire o nascondervi. Detto ciò, l'unica soluzione è: se la loro fame da tossicomani della brutalità e della ricerca sempre più virulenta di flussi ematici da sgozzamento non si arresta da sola, allora è necessario che qualche laboratorio di analisi farmaceutica riesca a trovare un farmaco per contrastare perlomeno la perdita di coscienza o un potente antibiotico che coaguli istantanemente il sangue; così, giusto per non soffrire più di tanto e sentire meno dolore fisico possibile.
Oh, non so voi, ma dopo questo ascolto ho più gravi lacerazioni dell'epidermide e tumefazioni facciali di quando, da ragazzino, caddi durante la discesa in bicicletta dalla collina di Superga, ma daltronde, se è 'violenza senza autorizzazione', diciamo che me la sono anche cercata.

Che vi devo dire, qui ci proviamo a scrivere articoli che abbiano un senso, ma questo è quanto il malconcio condominio HgM suggerisce.  
NonConsensualViolence esce (cd limitato a 300 copie) per conto della storica OEC e della sempre più illuminata Luce Sia. Davvero accattivanti, come sempre, tutte le immagini di copertina curate dalla misteriosa (per ora) performer Miss Paraphilia.

30 novembre 2018

UTØYA - Preying Upon Your Youth [Nil By Mouth, 2018]

- Preying Upon Your Youth - 

Utøya, Utøya, Utøya… dove accidenti l’ho sentito questo nome, l'incombente morbo di Alzheimer non aiuta, meglio chiedere al web. Lo sapevo: Utøya è quel grazioso isolotto norvegese dove nel luglio 2011 uno squilibrato di nome Anders Breivik commise un sanguinario atto terroristico uccidendo tante persone innocenti.

Uno dei progressi più straordinari del noise e di tutte le sue sfumature è stato quello di consentire alle persone che soffrono di disturbi mentali o di personalità bipolari (lo scrivente condominio HgM) di vivere una vita normale. Scriviamo questo perchè secondo me quel tizio avrebbe dovuto ascoltare più 'sano rumore' anzichè quello derivante dagli scoppi delle armi automatiche custodite.

Da tempo sapevamo che c’era qualcosa in arrivo da una costola (Andrea Moio) dei piemontesi LaColpa, ma non una strage sonora di questo tipo. Avete presente il pace-maker? Sì, esatto, quel dispositivo che monitora ed eventualmente supporta l’attività cardiaca. Alla base del suo funzionamento vi è un generatore di impulsi che viene impiantato nel petto con due sottili fili isolati che lo collegano al cuore, filamenti che conducono il segnale cardiaco al generatore di impulsi. Tale strumento è in grado di monitorare costantemente la funzionalità cardiaca e tramite gli elettrodi invia impulsi elettrici al cuore se rileva un ritmo troppo lento, segnali elettrici che stimolano il cuore facendolo battere più velocemente. 

Cerebral Pace-maker = Preying Upon Your Youth
(per chi non l'avesse capito)

Ecco, ascoltando questo nastro - 69 copie, una per vittima, rilasciate in un gustosissimo packaging da Nil By Mouth - si ha come la sensazione di ricevere quegli impulsi elettrici - spesso assumendo caratteristiche ossessive o da rituale omicida - al cervello, stimolandolo a livello neuronale.
Una sorta di generatore di impulsi che funziona con una batteria che di solito dura diversi anni, ma in questo caso, avendo il tape solo due lati magnetici, si può mandare in loop quanto si vuole, dopodiché, al termine di tutto ciò, un microprocessore elabora i dati e li registra per eventuali visite mediche o danni cardio/cerebrali.

Probabilmente quest'ultimo passaggio qualcuno in Norvegia l'ha bypassato. Ho idea che il pace-maker di Breivik ricevava impulsi asincroni, insomma: ha disfunzionato, ascoltava, appunto, rumore sbagliato. Assai carino lo schizzo di sangue coagulato in un vetrino da laboratorio, appena posso, in ditta, controllo se è realmente una traccia ematica umana (scherzo... o forse no?).

In definitiva: tutto molto notevole, 
uno di quei rilasci che ti fa piacere avere in casa.

2 novembre 2018

FABRIZIO MODONESE PALUMBO - The Insincere Sympathy Of The Faraway Stars [Delete Recordings, 2018]

- The Insincere Sympathy Of The Faraway Stars -

Pull the strings of emotion.
Take a ride into unknown pleasure.

- Boy George -

 Siamo terrorizzati. Un po’ per la caratura del polistrumentista torinese, ma soprattutto perchè l’ultima volta - e anche unica – che scrissi due righe su Fabrizio Modonese Palumbo fu riguardo Doropea. Un articolo diciamo quantomeno sfortunato, tant’ è che nei giorni successivi alla pubblicazione ricevetti nella casella di posta alcuni chiamiamoli rimproveri perché, a quanto pare, non vi era traccia di argomenti strettamente tecnici (strumentazione usata, etc.) ma soltanto personali storielle/sensazioni, e che, a loro avviso, non c’azzeccavano nulla col disco.

C'est la vie, fatevene una ragione, purtroppo HgM non è un musicante ma semplicemente un curioso ascoltatore. E così, con la stessa procedura di sempre, mentre comincia l’audio, parte anche questo nuovo scritto in una sorta di leggera differita, cercando di isolarsi il più possibile (ma questo ci viene bene) e chiamando a raccolta tutti gli ospiti mentali del condominio ascoltando ogni loro suggerimento.

Spie accese, circuiti neuronali a posto (si fa per dire), facciamo partire il nastro: titolo The Insincere Sympathy Of The Faraway Stars, rilasciato in 70 copie dalla torinese Delete Recordings di Luigi Pugliano alias Lule Kaine. Sono necessari quei pochi secondi di dronica introduzione dilatata nello spazio-tempo per comprendere che questo secondo (solo?) lavoro di studio si preannuncia introspettivo e ricco di spunti per chi ha abilità a viaggiare con le emozioni.

Rileggo il titolo, mi distraggo un attimo osservando la copertina, e tempo un microsecondo si palesa l’immagine della sonda New Horizons, proprio quella che arrivò ai confini del sistema solare documentando più volte Plutone e oggi - con disprezzo al genere umano e di questa deriva mondiale friendly fascist - diretta all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima (citazione da Star Trek).

Nonostante la cover continui ad ispirare l'esplosione di una supernova cerebrale, durante l’ascolto la deriva si sposta su quel ticchettio, invasivo e perforante a livello nervoso quanto la tortura della goccia cinese, percependolo come un susseguirsi di scatti fotografici che scansionano il vuoto dell’universo cercando di immortalare quella misteriosa materia oscura.
Tra una accelerazione e l’altra (vedi i passaggi intorno al minuto 15), quello che (mi) rimane da questo interminabile viaggio interstellare, sono malinconiche istantanee immagazzinate in un malfunzionante hard disk da una solitaria e minuscola navicella galattica che non vuol saperne di tornare indietro in un passato che ormai non esiste più (intorno al minuto 19), rassenerandosi ed estasiandosi attraverso abbaglianti e futuristiche visioni, e delicati frastuoni di sciami di stelle cadenti (circa minuto 25)... e senza assumere droghe, direi che non è poca cosa.

Obbligatoria cuffia e luce bassa come foste in una cripta, dopodiché mettetevi comodi perché è un percorso lungo molti minuti, anzi, Parsec, e non vi aspettate voti, quelli si danno in chiesa.

29 settembre 2018

E-AKTION - Cluster B [Murderabilia, 2018]

- Cluster B - 

È proprio il caso di dire 'pochi ma buoni', e mi riferisco al fatto che abbiamo dovuto aspettare ben cinque anni per trovare un nuovo lavoro di Shaytan S alias E-Aktion. E così, dopo Whole (ristampato nel 2015 dalla Looney-Tick productions) esce in edizione limitata - 50 copie in una gustosa audiocassetta trasparente - per la Murderabilia Cluster B.

Sorrido entusiasta, al nostro artista piacciono le gravi_malattie nonché i concept album, quelli distrubati, e se Whole analizzava le conseguenze fisiche del Body Integrity Identity Disorder, Cluster B, invece, studia gli altalenanti intrecci emotivi derivanti dai disturbi bipolari, o almeno credo.

Un disco che manifesta tutto il proprio potere borderline attraverso scenari spettrali, dalle tinte violacee e dai chiari rimandi a colonne sonore giallo/horror (soprattutto le tracce che vedono il featuring di Giovanni Mori aka Le Cose Bianche), ma che nel contempo sa essere riflessivo, tagliente e provocatore (Higher Self Inferior Other): un pò come quando gli 'ospiti mentali' convocano d'urgenza e in piena notte una riunione condominiale, cercando di risolvere con consigli ad hoc le tragiche storie del passato o le future ansie dei giorni a venire.

E siccome, come già scritto prima, i suoni ricordano pellicole splatter ambientate nel tardo medioevo, diciamo che è la macabra storia di un assasinio eseguito da un losco individuo travestito da medico della Peste, e che si svolge in un gelido autunno del 1278 all'interno dei confini dello Stato Vaticano, e il cui oggetto del contendere è un antica pergamena segreta, scritta in una lingua incomprensibile (vedi i simbolismi della ziplock bag contenente il nastro) ma che una volta decifrata sprigiona un virulento noise omicida, dagli scrosci corrosivi e da un sordo fragore che tende sempre ad aumentare di intensità.
Un turbinio di magia nera, detriti di cripte abbandonate, radici di alberi secolari sradicati e carcasse putrefatte di animali affogati, servono per descrivere meglio il contesto.

Che ne dite: sono stato abbastanza borderline? Buon ascolto!

22 settembre 2018

RBMK, GSS, MOANA, HUMAN VIRUS TRANSMISSION - 4 Ways To Fuck Crap [Murderabilia, 2018]

- 4 Ways To Fuck Crap -

La Murderabilia riapre i battenti dopo due anni di letargo con due entusiasmanti uscite in audiocassetta, una è questo split a quattro dal minaccioso titolo '4 Ways To Fuck Crap'. I protagonisti di questa tortura sonora sono quattro storici esponenti dall scena noise italica: RBMK, Gioventù Suicida Studentesca, Moana e Human Virus Transmission.

RBMK apre il nastro con una lunga (16 minuti) e sulfurea suite, quella sorta di granitica monotraccia che non vuol saperne di uscire dall'oscurità e da quello scenario infernale in cui si è abissata. Traccia strutturata pensando ad edifici abbandonati costruiti in acciaio, arruginito e incandescente, in poche parole: una luttuosa bandiera nera con l'emblema la scritta Memento Mori agitata da tetre sonorità dark-ambient e death-industrial.

Prosegue e chiude il primo lato GSS (Gioventù Suicida Studentesca) di cui da anni avevo perso le tracce, personalmente ero rimasto allo stupendo split con i Dyskinesia (Scorze Records, 2011). La caratteristica è sempre quella, ovvero riuscire con estrema maestria a collegare i sampler o spezzoni vocali (chiamateli come vi pare) con quella subliminale violenza del proprio noise: come fosse un microscopico pistone idraulico che prende a martellate la scatola cranica dall'interno, e domandandoti alla fine come sia riuscito ad entrare.

Da Moana, ovviamente col nome che si ritrova, non poteva che fuoriuscire quella tipologia di noise delicato come una carezza di Sylvia Kristel (Emanuelle) e penetrante e marmoreo come il fisico della mai dimenticata (vera) Moana. L'incontro tra erotismo e pornografia ha trovato con Mario W. Gacy (titolare della label) il proprio linguaggio universale (Moser Code).

Human Virus Transmission
è quello più trasversale e indecifrabile (nel senso buono). Il proprio rumore è come un pericoloso helicobacter che s'insinua nell'intestino creando gravi danni. Irritante e, per certi versi, graffiante: di certo bisogna prendere delle cautele durante l'ascolo, potrebbero spuntare dei bubboni, dei violacei ematomi, profonde escoriazioni, ulcere perforanti e perfino sanguinamenti auricolari (PainInjection).

Edizione limitata in cassetta (50 copie) dentro una gustosissima ziplock color nero pece: se non comprate questo piccolo gioiello siete dei minkioni!

1 settembre 2018

SBRILLY SBRATTI - Rave In The Shell [Biodiversità, 2018]

- Rave In The Shell -

Lo ammetto fin da subito, l'elettronica sperimentale non è proprio nelle mie corde, ma questo lavoro ha suscitato parecchie suggestioni all'interno del condominio mentale HgM.
Il nome di Alexia Robbio alias Sbrilly Sbratti, comunque, da queste parti non era del tutto sconosciuto, e quindi: diciamo che mi salvo in corner.

E così, dai rifiuti urbani - termine positivo, sia ben chiaro - drone-ambient (comunque ritmata) di Emotions dello scorso anno arriviamo a questa sorta di techno non troppo aggressiva e pulsante, ma condita da alcuni elementi estranei come il synth-pop (quello sofisticato dei KVB per intenderci) e l'industrial-noise, orchestrali overture e perfino virus dancefloor.

Durante l'apnea fate attenzione a non smuovere troppo il baciono o troppa acqua, potrebbe creare fastidiosi vortici marine o, se volete, minuscoli e circoscritti tsunami che potrebbero stritolarvi e asfissiarvi come fossero i tentacoli di una piovra aliena (Octopus Is An Alien).
E, scendendo più in profondità negli abissi oceanici, c'è pure il rischio di prendersi delle allucinazioni: magari vi può capitare di osservare delle striscianti lumache di mare che danzano in una sorta di autoscontro (Coral Skeleton) oppure assistere a battaglieri inseguimenti fra squali assassini con annessi sanguinamenti, escoriazioni auricolari e tanta infernale confusione (Jellyfish).
Grattugie industriali e sabbia erosiva (Seahorse), infine, si contrappongono a moti circolari e perpetui, insomma: un sussultorio sisma vulcanico, magari a volte anche spigoloso, luccicante e ruvido come le cinque punte di una stella marina (Star).

Dimenticavo: questo nuovo lavoro si chiama Rave In The Shell, ed esce in una gustosa confezione corredata di poster, adesivi e conchiglia, e in tiratura limitata (audiocassetta glitterata, 30 copie) per la Biodiversità Records di Pietro Michi (Fossadelrumore).

Insomma, il privato rave sottomarino è stato un piacevole ascolto: techno sì, ma con stile.

25 agosto 2018

SPITEFUL WOMB - Final Pageant [Prison Tatt, 2017]

- Final Pageant -

Iniziamo nel dire che dietro Spiteful Womb c'è l'americana Nora Egloff. 
Dopo iniziali autoproduzioni arriva finalmente la prima uscita ufficiale, uno split rilasciato dalla nostrana Soundscape713. 
Potremmo ipotizzare un forte legame tra la giovane artista e l'Italia, visto che poi usciranno Veiling (Signora Ward, 2015) e Desolator (OEC, 2017), ed invece, Final Pageant, trova collocazione negli Stati Uniti attraverso la Prison Tatt, che lo pubblica in una doppia versione audiocassetta, bianco e viola e limitata a 100 copie.

L'intoduzione è di quelle mozzafiato, non si oltrepassano mai gli oscuri confini del dark-ambient e death-industrial: ambientazione cinematica da film horror che deflagra con scosse telluriche spaccando la terra in più ramificazioni dalle quali fuoriescono bollenti folate di aria satura di zolfo che veicolano infernali voci subliminali.  Anime disperate, un collage di suoni, voci e passi affannati, pozze d'acqua stagnante derivante da processi siderurgici, gocce acide di cianuro fosforescente che scolpiscono lamiere di accaio corrodendolo all'istante, martelli e carpenteria fatiscente, strisciamenti ferritici, campanellini distanti e ossessionanti.
Terrore puro accompagnato dal culto della morte.

Stregoneria, necronomanzia e decomposizione. 
Un viaggio assolutamente inquietante, introspettivo, avvolgente: di preparazione per assistere inermi allo spettacolo fnale.
Non so voi, ma per quel che ci riguarda, probabilmemte la sua migliore release che abbiamo ascoltato.

24 agosto 2018

MULO MUTO & SSHE RETINA STIMULANTS - Tutti i colori del buio, Colloidal Semantika Sessions Vol.2 [Luce Sia, 2016]

- Tutti i colori del Buio, Colloidal Semantika Sessions Vol.2 - 

Non lo chiameremo split. Questa uscita ospita: la Colloidal Semantika Sessions Vol.2 di Sshe Retina Stimulants (Paolo Bandera) e il duo svizzero Mulo Muto (Attila Folklor e Joel Gilardini) che, prendendo ispirazione dal celebre film giallo/horror Tutti i colori del buio del 1972 - protagonista femminile una accattivante Edwige Fenech, che potete peraltro ammirare in copertina - se ne esce con una sorta di nuova soundtrack.

Tra atmosfere gotiche, sottofondi investigativi, estratti audio originali e scene del crimine sporcate da vistose tracce ematiche, la sessione dei Mulo Muto si manifesta in tutto il suo potere esplosivo attraverso taglienti deflagrazioni  atomiche e perforazioni droniche alla base della scatola cranica che causano microcavità, a volte vermicolari, e che possono agire come fonte di innesco per ulteriori fenomeni di corrosione neuronale localizzata.
Sshe Retina Stimulants, invece, procede la propria colloidale sessione attrverso sonorità aggressive ma graduate: codici binari, modulazioni algebriche e frustate logaritmiche, diagrammate tramite solide composizioni chimiche, dalle quali è possibile determinare con cristallina precisione le giuste percentuali del rumore più alienante. Da apprezzare notevolmente il finale della sessione per quel suo, come dire, effetto spasmo gastrico.

L'angolo delle segnalazioni by HgM. Il nastro è stato rilasciato dall'etichetta elvetica Luce Sia nel 2016 in solo 60 copie, tutte numerate.

23 agosto 2018

FOSSADELRUMORE - Grandezze della Natura [Endless Landscapes Of Decay, 2017]

- Grandezze della Natura -

L'angolo delle segnalazioni, curiosità e via discorrendo. Arriviamo a scrivere due righe su questo breve lavoro in quanto amante dei suoni ambientali.

Nel percorso sonoro - costruito su field-recordings, musique concréte e drone - del fiorentino Pietro Michi, alias FossaDelRumore (tutto attaccato?) alias Biodiversità Records, c'è sicuramente quello di dare voce alla natura in tutte le sue sfumature, da quelle belle (come in questo caso) a quelle brutte, ascoltandone i lamenti (leggasi Inquinamento Acustico).
Questo album si chiama Grandezze della Natura, ed uscì lo scorso anno in tape per l'americana Endless Landscapes Of Decay, in tiratura limitata a soltanto 13 copie.

Parte Viscere con quel suo, appunto viscerale, e arruginito drone, sprigionando nell'aria microscopiche particelle di calamina come fossero virus letali; sì, proprio quelle scaglie di laminazione o ossido nero che si forma sulla superficie dei prodotti siderurgici durante le lavorazioni a caldo, insomma, un qualcosa di non proprio salutare, mentre intanto incombe quel minaccioso e avvolgente Bosco, preannunciando un'imminente abduzione aliena.
Metallo, invece, che è una collaborazione con il bresciano Mademoiselle Bistouri, masticando sporcizia e grezzume da ogni circuito elettronico, scaraventa l'ascoltatore di fronte ad uno sciame di mosche predatrici che, planando su tappeti di asfissianti folate eoliche, ruvide e assassine (Vento), rincorrono il loro pasto, riducendolo in putrefatta poltiglia umana.
Il tutto si chiude con la dronica Bosco, l'incendio: una lunga suite dalla morfologia, appunto, incendiaria, tossica e tenebrosa. Granitici droni, voraci come miliardi di batteri inglobatori che svolgono quell'importante processo di biodegradazione degli inquinanti organici presenti nella foresta, ebbene sì, ci siamo allargati.

Giocate coi numeri: io ho la copia numero 7. Supportate la musica sotterranea, tutta, ovunque si trovi. Buon ascolto!

22 agosto 2018

P.O.M.A. - Marasma [Toten Schwan, E' un brutto posto dove vivere, Misto Mame, 2018]

- P.O.M.A. Marasma - 

It's the immediacy of the sexual act 
that leads to intense orgasms and lysergic trips.

Probabilmente Marasma sta tutto in queste parole intoduttive, che però ho letto dopo, mentre cercavo due righe di info su questa uscita, provando a imbastire - in modalità quasi diretta e istintiva, cioè lasciando andare i neuroni - questo inutile e pseudo articolo.

Durante l'ascolto non soffermatevi a leggere il titolo, potrebbe davvero creare qualche distrubo dissociativo. Essendo un lavoretto assai breve, l'ho riascoltato più volte, e questo solamente perchè non riuscivo a confezionare una giusta collocazione sonora. Quindi, chiamando i rinforzi - ovvero tutto il condominio HgM - siamo riusciti a risalire alla causa: purtroppo, le sinapsi dei neuroni si concentravano solo su titolo, facendo una banalissima associazione sulla sua definizione (crisi, confusione).

Ecco, magari è proprio quello che il progetto P.O.M.A. (Perfomance Orale Mistica Astrale) vuole esattamente trasmettere, vale a dire: una sorta di caos controllato, un labirinto di sonorità la cui direzione è ostinata e contraria (queste ultime due parole sono una citazione, ma ci stavano).
Ritornando al suono, si percepiscono gli introduttivi pulviscoli drone-folk di Marasma e a seguire i soundscapes ambient dalle evidenti reminescenze post-rock, con qualche inserto metallico (in sottofondo) che gli conferisce quel sentore o prezzemolino tribale (No More Fun) o industrial, come nel caso di Syria, ovvero la traccia che apre il lato B, e che si chiude con Hit e il suo piglio isterico e - se ascoltate bene in cuffia - perfino satanico.

Cassetta limitata a cinquanta copie, rilasciata dall'italico triumvirato Toten Schwan, E' un brutto posto dove vivere e Misto Mame. 
Comprata ad agosto, ma uscita a febbraio: scusateci, ci siamo distratti, accidenti alle Gravi.Malattie.  
Il tape costa solo 5 euro, e, come dicevo sopra, giusto per la curiosità, l'album è breve, quindi un facile ascolto come anteprima si può dare volentieri.

Non aspettatevi voti, quelli si chiedono in chiesa. Buona anteprima!

 

19 agosto 2018

STUDIES ON REGRESSION OF ORGANIC SUBSTANCES AND SOUND [Sounds Against Humanity, 2018]

- Studies on Regression of Organic Substances and Sound -

Eddai, come si fa a scrivere un articolo su una compilation. Potrei cominciare, ad esempio, nel sottolineare la distensiva e zuccherosa cover realizzata da Caterina Lani, e che avvolge questo cdr limitato a solo 70 copie edito dall'etichetta torinese Sounds Against Humanity di Edoardo Cammisa in arte Banished Pills.

Dodici musicisti - alcuni già trattati spesso su queste pagine, come Monologue - provenienti dal sotterraneo e sperimentale scenario italiano, partecipano alla composizione di questo immersivo e scientifico audio racconto. Potrei analizzare la raccolta traccia per traccia, e invece, dal momento che il tema principale è comune (Studies on Regression of Organic Substances and Sound) si può provare ad intrecciare un concetto globale valido per l'intero lavoro.

Nella sua interezza si può immaginare come una sorta di microlago, un bacino acquifero confinato ma sempre in continuo movimento e alimentato da energie misteriose (Monologue). Talvolta ha grezze e salate increspature (Carlo Giustini, meanwhile.in.texas) ma spesso e volentieri è dolce come se avesse ricevuto degli involontari e zuccherosi riversamenti (Dramavinile). Talvolta è meditativo e distensivo (Giulio Aldinucci, Mothell) e in alcune occasioni violento e burrascoso (Skag Arcade). A volte si manifesta gelido e limpido come l'acqua appena scongelata (Banished Pills & Camilla Pisani) e a volte risuona con tonalità taglienti, psicotrope e battagliere (Tacet tacet Tace & 52-Hearts Whale, Rooms Delayed) e in altre, invece, oscure e profonde (Vivien Le Fay & Sergio Albano). In alcune occasioni sembra perfino 'parlare' attraverso i colori riflessi di un arcobaleno (Gianluca Favaron).

Insomma, per farla breve: è come quando al microscopio, esaminando delle minuscole gocce d'acqua di campionamento, osservi dodici diversi composti unicellulari che ad un primo esame visivo sembrano essere tutti indipendenti ma che all'interno di questa micro colonia biologica, per sopravvivenza, si agglomerano, formando così un'unica e stabile molecola.

Se volete addentravi in questa colonia batterica, risultando, ovviamente come ospite pagante, o magari in alcuni casi addirittura come una muffa (di quelle non cattive), sappiate che molte copie di questo ambiente acquatico sono tuttora disponibili qui sotto (vedi pagina bandcamp).
Buon ascolto!

16 agosto 2018

Καίτη Κότσαρη - Broken & Contaminated [Ho.Gravi,Malattie., 2018]

- Broken & Contaminated -

Tranquilli, non scaldatevi, lo sappiamo. Non è carino e anche fin troppo di parte scrivere articoli per progetti di cui siamo interessati in prima persona, e mi riferisco al fatto che le poche righe che leggerete riguardano un lavoro che a breve uscirà per l'etichetta che, qualche mese fa, abbiamo fondato (leggasi Ho.Gravi.Malattie.).

hgmmusic.bandcamp.com

L'album s'intitola Broken & Contaminated, ed è stato realizzato da una giovane ragazza greca, e che chiameremo Veronica alias Καίτη Κότσαρη (Kaiti Kotsari).
Già dal titolo si comprende il perchè è stato scelto per far parte della collana associata alle 'malattie', in questo caso l'autrice ha scelto di propria volontà (già, perchè vogliamo che siano loro a sceglierle) la debilitante Post Traumatic Stress Disorder.

Per cortesia, non chiamate tutto ciò HNW, perchè di harsh ha ben poco, se intendiamo quegli infiniti e monotoni muri di banalissimo noise che ascoltiamo ormai da qualunque angolo del pianeta. Quello che rende questo lavoro (ma quasi tutta discografia) è la versatilità dei suoni/rumori e quel senso di novità, insomma: la ragazza sa il fatto suo, ha esattamente già in testa quello che vuole ottenere prima di realizzare le tracce e, secondo me, denota una ottima cultura musicale.

Nove infuocati fendenti o arruginite saette scagliate direttamente da Zeus, per un totale di circa cinquanta minuti, e che possiamo suddividere in due distinti atti: le prime quattro tracce, subdole e aggressive (Broken) e le restanti cinque, invasive, laceranti e sanguinolente (Contaminated). Molte sono le peculiarità che lo contraddistinguono e che aggradano il padiglione auricolare dell'ascoltatore: partendo dagli elettrici temporali e alle microesplosioni nucleari di citi, si arriva ai mai banali  'stop and go' (vedi m_use, anche se non presente in questo album) e alle interconnesioni neuronali e al fantascientifico drone, alieno e alienante di konnekt.
Le drogate e delicate sfumature tribali provenienti dall'interno di una pentola colma d'acqua ossigenata in piena ebolizzione (ei1) si specchiano con l'acre elettricità, gli accartocciamenti e quelle sensazioni di mitragliate laser e perforazioni epidermiche di fe1ls.
Isterica e infernale mirr_d, mentre sidah (in assoluto la mia preferita) è un perfetto mélange fra soundscapes provenienti da una segheria, fonderia e impianto siderurgico, insomma, tutto quello di 'real industrial sound' potete immaginare, arrichito nientemeno che da devastanti terremoti bellici in sottofondo e qualche rimando o riverbero a cattedrali gotiche.
L'album si chiude con tete e i suoi infranti e acuti specchi: graffiante come gli artigli di un misantropo gatto.

Purtroppo non vogliamo svelarvi ancora nulla sull'artwork e sul layout, ma possiamo dirvi che dovrebbe uscire verso la metà di settembre 2018, in cassetta limitata, ahimè, a solo 20 copie. Prima che l'audio esca ufficialmente sulla pagina personale della label, potete ascoltarlo in anteprima direttamente dal sito dell'artista. Buon ascolto, e mi raccomando: supportate tutti con delle piccole offerte. Grazie.

2 maggio 2018

BANISHED PILLS & CAMILLA PISANI - Lithium Salt [Sounds Against Humanity, 2018]

- Lithium Salt -

L'approccio con cui comincio a scrivere queste poche righe è lo stesso di quando trattai una quasi sconosciuta Caterina Barbieri. Tutto ciò è dovuto a Camilla Pisani (al quale auguro la stessa fortuna artistica che sta avendo la giovane musicista bolognese), che scopro ora per la prima volta, merito della unione artistica con il (quasi) mio concittadino Edorardo Cammisa alias Banished Pills, nonchè l'oscuro personaggio che si nasconde dietro l'etichetta indipendente Sounds Against Humanity. Più navigato quest'ultimo mentre è alla seconda prova la Pisani. Collaborazione che esce in trenta copie: audiocassetta glitterata - o se volete, puntinata di stelle - accompagnata da un gradevolissimo artwork.

L'album si chiama Lithium Salt, e vabbè, giochiamo in casa, giochiamo con la chimica: mai dare da bere a un acido! Ho cercato quindi di scoprire dove fossero le componenti aggressive e riflessive di questo lavoro, anche perchè, leggendo il concept e dopo il titolo non potevo fare altrimenti. Ricontrollando la tavola periodica degli elementi ho notato qualcosa di insolito, ed infatti, è un po' strano che il Litio, con quel suo potere antidepressivo per la mente, sia circondato da metalli esplosivi come l'Idrogeno, il Sodio e il Magnesio, e filtranti come il Berillio (penso alle placchette utilizzate in radiologia industriale per, appunto, filtrare le radiazioni nocive al contrasto e alla qualità del prodotto finale).

 Non è un caso se quei sali sono prescritti come cura per il Disturbo Bipolare, e detto ciò, nel proseguire con l'ascolto si riscontrano in questo lavoro proprio le caratteristiche sopracitate: in verità pochi gli sbalzi d'umore, ma comunque presenti, ma tutte le atmosfere partono da frequenze ultrasonore e terminano in reticolari onde elettromagnetiche, soprattutto in «food is our cancer - all the songs played when we were hungry».

 Dopo aver inserito il tape, premo il tasto play, ma non sento nulla, eppure il conteggio è partito. Ma che piciu: non lo sai che il drone-ambient va ascoltato rigorosamente in cuffia? e peraltro me l'avevano perfino consigliato! 
Dunque riprovo, finalmente un flebile e corpuscolare suono fuoriesce dagli auricolari: ed è come navigare fra le infinite striature cosmiche emesse dalla materia oscura di cui è composto l'universo.

Quei quasi due minuti di silenzio assoluto della traccia iniziale servono ad amplificare quei dronici e gelidi ghiacciai antartici prossimi alla rottura preannunciata dapprima da impecettibili rumorini somiglianti alle crepe che si formano quando c'è una brusca dilatazione termica, poi, da quella sorta di effetti sonori da sterilizzazione che si manifestano quando versiamo dell'acqua ossigenata sopra una vistosa escoriazione della pelle.
 
La traccia finale, infine, ha con tonalità decisamente più bassa, suona distorta, metallica e quasi morente, in certi istanti perfino isterica, come se provenisse da un organo rotto ingabbiato dentro una bobina di Tesla, daltronde il titolo «approximate study of a human mind» lascia presagire qualcosa di chiuso e di asfissiante. Brano lungo e tecnicamente ben assemblato, il mio preferito in assoluto, in particolar modo dal minuto quindici, quando assume una forma lobotomica, ecclesiasticamente invasiva e mentalmente vermicolare: concept sonoro perfettamente azzeccato.

Lavoro più che buono, sarebbe stato ottimo se ci fossero state più variazioni sul tema, insomma, avrei preferito sentirci qualcosa di più instabile, come quei disturbi condominiali da subconscio, quelli che ti svegliano in piena notte, ma son solo questioni di gusto, tranquilli.

Qualcuno, e soprattutto gli autori, si staranno chiedendo se il condominio HgM ha gradito, ebbene, vi rispondo con una storiella o metafora: quando secoli fa andavo a scuola, il professore di Meccanica e Termodinamica utilizzava come forbice di votazione dal 5 al 7, se per caso ti dava quello più basso, state pur certi che non era un bel voto. Ecco, qui, il buon Mazzarino, gli avrebbe dato un qualcosa tendente al 6.5.


Supporto et... buon ascolto!

3 marzo 2018

Focus: MEANWHILE.IN.TEXAS

Assai prolifico ultimamente il nostro Angelo Guido da Brindisi, che, scritta così, scherzosamente ricorda il famoso Guido d'Arezzo. Vabbè, ci eravamo lasciati con il tape dello scorso anno (Twentynine Palms) uscito per Luce Sia e in collaborazione con Paolo Colavita alias Skag Arcade. 
Cassetta che magari un giorno riprenderemo, perchè di difficile assorbimento, nel senso che ci ha messo davvero in forte difficoltà, o meglio, abbiamo capito dove concentrare l'attenzione, e cioè sulla bustina di sabbia e quindi tutte le varie sfumature abrasive con conseguenti escoriazioni, solo che gli 'ospiti mentali' del condominio HgM non vogliono mettersi d'accordo: a volte capita!

- Golden Ruins -

Partiamo quindi dal nastro uscito prima in ordine temporale, ovvero Golden Ruins, rilasciato dalla interessante etichetta barese Sonorus: già, proprio una label da tenere sotto osservazione, sia per le ricercate sonorità ma soprattutto perchè ad ogni produzione allega un meravigliosa cartolina. Golden Ruins (50 copie) è il frutto della collaborazione con Vincenzo Nazzaro aka Rooms Delayed, e suona soffice e candido come la ripetute nevicate di questa settimana, come immergersi in apnea nelle profondità di un oceano composto da leggiadre piume d'oca e riemergendo purificati nello spirito ma senza una molecola di ossigeno nei polmoni. 
Le coordinate sono quelle di un drone-ambient costruito in modo certosino e efficiente per quel che rigurada l'aspetto 'deriva dei continenti', risultando sicuramente performante in versione live. Da amante della nebbia, nuovole basse e tonalità di grigio (vedi copertina) avrei preferito che suonasse più opprimente e tenebroso, mi hanno fregato, ciononostante il risultato è ugualmente buono, e, nello scambio, ci ho solo guadagnato io. 
Ottima sinergia fra i due artisti,  Ascension assolutamente sopra le righe: pensateci se volete fare un regalo a qualcuno.



- The Worlds We Left Behind -

The Worlds We Left behind (30 copie in CDr), invece, esce per la Sounds Against Humanity, altra etichetta italiana memorizzata. Ecco, questo lavoro ci è assai piaciuto, tanto che sembra quasi abbia tenuto da parte un po' della sabbia di Twentynine Palms, solo che qui le abrasioni riusciamo a controllarle riuscendo (forse) a dare un senso compito: assolutamente sulle mie coordinate spazio-tempo-malattia-metafisica. Metallico e tagliente, dal retrogusto malinconico e per certi versi anche isterico. Suoni graffianti ed espolsivi, una sonorità invasiva paragnoabile ai raggi X, inteso che entra in profondità del volume corporeo senza causare apparenti danni esterni. Sei tracce, brevi come durata e senza alcun titolo se non quello numerico che le ordina, ma che avrebbero potuto unirsi in una soltanto poichè tutte focalizzate su atmosfere di distruzione della materia e scenari post-apocalittici (come testimoniano copertina e titolo). Potrebbe risultare una ottima colonna sonora per film che hanno quelle tematiche, personalmente ha ricordato alcune nebbiose e gelide ambientazioni da highlands scozzesi di Valhalla Rising e quegli introspettivi e oscuri viaggi spirituali-lisergici di Morgenrøde. Io ho già comprato il Cdr, attendo solo che mi arrivi, fatelo anche voi!

17 febbraio 2018

FRAGMENTS - A Musical Guide To Understand Mental Illness [Toten Schwan, 2018]

- Fragments -

«...ma l'arte la fanno i pazzi, i solitari e i dannati.
L'arte non viene mai dalla felicità»

Una volta una persona amica mi disse che le persone borderline, o meglio, quelle che manifestano sintomi da Disturbo della Personalità, sono capaci di riconoscersi anche a distanza semplicemente 'annusandosi', ecco, questa regola, per quel che mi riguarda, posso espanderla anche all'aspetto musicale. Dunque, se pensavate che il blog fosse morto vi sbagliavate, poiché il violaceo condominio HgM che lo gestisce, risorge ogni qualvolta sente l'odore di proposta sonora dall'elevato tasso di malattia.

Il lavoro in questione si chiama «A Musical Guide To Understand Mental Illness», ed è stato realizzato da una giovane ragazza bergamasca, di cui però non conosco il nome, ma che conosceremo attraverso lo pseudonimo di Fragments. Scrivere da un file scaricato non ci piace, preferiamo di gran lunga annusare l'odore del nastro magnetico, quindi, facendo finta di averlo fra le mani, cercheremo di approfondire ugualmente l'argomento. L'album - che dovrebbe essere rilasciato in tape per la Toten Schwan in edizione limitata - non ho ancora ben capito se uscirà o meno: diciamo che è una decisione altalenante quanto gli sbalzi repentini del mio umore giornaliero. 
Suddividendosi in due parti (Symptoms e Therapy), questo breve lavoro si contaddistinge per la tecnica esecutiva e per la ricerca e assemblaggio dei suoni, collocati sempre al momento opprtuno.
L'invasiva introduzione di «Impulsive And Often Dangerous Behaviours» anestetizza i circuiti neuronali attraverso una sorta di siringa monodose, iniettando nel fragile corpo un farmaco/veleno, che veicolato da massicce dosi di techno-industrial, finisce per ricordare certe aggressività della scena Ebm canadese di inizio anno Novanta. Dopodiché, una finta quiete, costruita su gelide parti ambient, cerca di prendere il sopravvento del sistema nervoso, venendo però ostacolato da barriere noise e accartocciamenti, che in qualità di ultimi e malandati anticorpi, combattono internamente fino alla fine contro quei sintomi derivanti dalla sopracitata malattia mentale.
La terapia, o almeno una delle tante, purtroppo si deve applicare. Terapia che però, ascoltando le tre tracce che la compongono, sembra risultare non adeguata o perlomeno non avere un effetto immediato, e nonostante sfumature (quasi) eteree e geometrie apparentemente distensive, l'organismo si oppone e si ribella al veleno attraverso urlacci, dolore, martellamenti industriali, escoriazioni e tribalismi voodoo, musicalmente parlando: come se i Test Dept, Die Form (quello tagliente di Sex By Force), 23 Skidoo e Het Zweet si fossero uniti per formare un insano e alienante supergruppo (vedi Insane Asylum).


Tempo dedicato alla scrittura, circa un'ora, non male, ma questo accade quando la 'cosa' è altamente interessante e piacevole per le mie ormai usurate orecchie. 
Speranzoso che questo lavoro esca ufficialmente, e in audiocassetta, sottolineo che per me è un gran bel debutto, consigliandovi altresì di dare un serio ascolto alle tracce precedenti (vedi Sublimazione), in quanto davvero notevoli anche quelle.


Dopo avervi scritto che l'autrice dedica le sei tracce a F., un ragazzo conosciuto in ospedale e poi suicidatosi, vi auguro un buon ascolto!