27 novembre 2016

THE HAXAN CLOAK - Observatory [Aurora Borealis, 2011]

- Observatory -

... da un mio vecchio breve scritto per OndaRock.

"Observatory" è un breve Ep composto di solo due tracce ("Observatory", "Hounfour"), e anticipa lo strepitoso album di debutto di qualche mese. Uscito originariamente a fine 2010 in trentuno copie e sotto forma di cassetta, l'etichetta Aurora Borealis lo ripresenta nel 2011 in vinile, limitato a duecento esemplari.
In quest'Ep Bobby Krlic - alias Haxan Cloak - mette da parte l'abituale strumentazione e in particolar modo il violino che ha dato al full lenght il suo tocco avanguardistico, per dedicarsi esclusivamente all'elettronica.
La traccia "Observatory", con i suoi tribali, incalzanti e sintetici loop circolari, martella il neurone producendo un effetto psichedelico e allucinatorio: luce soffusa ed occhi chiusi sono i mezzi che spingono la testa a seguire, tramite impercettibili movimenti ondulatori, questa trascinante ed ipnotica armonia. "Hounfour", invece, è un brano più riflessivo, fatto di sfumature new age e suoni sintetici, rarefatti e nebbiosi: con l'aiuto di un po' di ghiaccio secco, il giusto mix per creare la perfetta e sognante atmosfera. Il ragazzo sembra saperci fare anche con queste sonorità; assolutamente da non perdere di vista.


13 novembre 2016

PATRIZIA OLIVA - Live At Fluc, Wien [Dokuro, 2011]

- Live at Fluc, Wien -

Agli esordi di OndaRock scrissi questo breve articolo, che poi fu inserito nel secondo ed ultimo capitolo - interamente sviluppato e concepito dal condominio HgM - intitolato "Edizioni Limitate".

Dietro il moniker di Madame P. c'è Patrizia Oliva. Numerose collaborazioni artistiche rientrano nel suo curriculum: su tutti, il guru mondiale della scena industrial Maurizio Bianchi, con il quale nel 2010 scaturì l'album "Invocalizations". Recentemente Patrizia Oliva è stata avvistata nel progetto a più menti e mani denominato Carver, a cui prestava voci e manipolazioni elettroniche.
Patrizia svolge e crea il suo lavoro in solitario: voce come strumento musicale principale; come contorno una grande varietà di strumentazione elettronica (loop station, dittafono, sintetizzatori, etc).
La migliore occasione per apprezzare la sua musica è attraverso i live set, e questo mini cd-r dal titolo "Live At Fluc, Wien" - solo sessanta copie pubblicate per la Dokuro - ne è la testimonianza diretta.
Poco meno di venti minuti di splendidi vocalizzi al limite dell'ultrasonoro, chiare reminescenze arabeggianti, urla di possessioni demoniache che si alternano a lancinanti grida di dolore in una sorta di rito voodoo. Il tutto si contrappone, nella parte finale del brano, a ninna nanne sensuali, ipnotiche, da bambina, che culminano con la meritata estasi.
Patrizia Oliva - alias Madame P - è la regina italiana dei vocalizzi estremi.


Buona lettura et ascolto! 

8 novembre 2016

JUNKO & SACHIKO - Vasilisa The Beautiful [Musik Atlach, 2015]

- Vasilisa The Beautiful -

... et vabbè, era tanto che non tornavamo a parlare del gioiellino nipponico Sachiko, questa volta in coppia con la storica Junko. Vi lascio un mio vecchio scritto recensito sulla webzine The New Noise.
Buona lettura e... buon ascolto!

… la palizzata intorno alla casa era fatta di ossa umane,
    sulle quali poggiavano dei teschi…
    Vasilisa impietrì per il terrore, stordita da quella visione.

da “Vasilisa la bella”

L’amore morboso per Sachiko va oltre qualsiasi forma d’immaginazione. Tutto nasce da un viaggio estivo in cruccolandia. Mi trovavo ad Aquisgrana, l’odierna Aachen, antica capitale del Sacro Romano Impero di Carlo Magno (e così abbiamo fatto anche un ripasso di storia). Non troppo distante dalla cattedrale c’era un piccolo mercatino dell’usato. Soffermandomi su di una bancarella che vendeva articoli musicali, rimasi incuriosito da un’edizione speciale degli Ace Of Base e impietrito per via di un cd dal nerissimo artwork e dal misterioso titolo: Prithivi Mandragoire (2007) delle Vava Kitora. Eh già, galeotto fu quel disco.

Questa è storia antica, quella moderna dice che la Musik Atlach ha appena rilasciato la registrazione di un live, tenuto presso lo Yellow Vision di Tokyo nel maggio 2014, fra Sachiko e Junko (storica performer vocale degli Hijokaidan), intitolato Vasilisa The Beautiful, come la fiaba del russo Alexandr Afanasyev. Come suggerisce la copertina, siamo di fronte a un intreccio di finissimi merletti, costruiti sulla base drone granitica e inquieta di Sachiko, che al tempo stesso si diverte a manipolare lo scream tagliente della compagna Junko, mescolandolo al proprio: un po’ come ritrovarsi in mezzo a una tempesta di sabbia, schivando schegge impazzite di cocci di bottiglia modellati dal caldo vento del deserto, mentre frastornanti rumori di scontri fra dune s’infrangono ciclicamente nei timpani. Che l’ugola di Junko fosse disturbante si sapeva (ultimamente l’abbiamo anche sentita nel disco di Rudolf Eb.er), ma qui la lancetta dei decibel raggiunge vette ciclistiche da hors catégorie. Non vi è un attimo di tregua, tranne che per un breve istante al ventesimo minuto, dove prende un pochino di fiato e lascia lo spazio all’inquieto drone orchestrato dal fiore di loto Sachiko. Sono trentatre minuti di stordimento sensoriale, devastazione sonica, esplosioni elettriche e creazioni biomolecolari.

Vent’anni fa non sarei manco arrivato al primo minuto, oggi, con smisurato interesse, sono riuscito nell’impresa di ascoltarlo due volte di fila, ma non senza danni auricolari. Oh sì, una volta tolte le cuffie, mi è sembrato di rivivere gli stessi problemi di equilibrio dovuti a quando mi ammalai di labirintite. Perciò: estrema cautela.


5 novembre 2016

MARE DI DIRAC - Untitled [Autoproduzione, forse 2008]

- Mare Di Dirac -

... Noi abbiamo visto il vuoto dove non c'era, perché siamo il Non Vuoto...

... eh! ormai il violaceo condominio si sta facendo vecchio e la memoria lo sta abbandonando, però ricordiamo ancora come siamo venuti in possesso di questo gioiellino, ovvero circa cinque o sei anni fa attraverso uno scambio di marciume nascosto con un tizio romano, che più avanti son venuto a sapere essere colui che si cela dietro il progetto Caligine
(ma questa è un'altra storia).

Per la cronaca non sapevo nulla di Mare Di Dirac e di quante persone fosse composto (oggi sappiamo essere Lorenzo Abattoir aka Nascita-Ri e Poseitrone), ma come nella straganza maggioranza di tutto quello che compriamo in ambito musicale e non solo, mi affido sempre all'istinto, per cui siamo stati attratti, in primis, dal nome, poi, dal confezionamento artigianale in cui è sigillato questo marcio e decadente cdr limitato a solo 30 copie... e comunque, preferiamo possedere una di queste copie nascoste (parola adattisma al soggetto che vi scrive queste poche righe) che averne una dall'altisonante nome.

Per uno che adora le sfumature metalliche post-industriali alla Cranioclast, offuscate (nel senso buono) da funeste e sulfuree nebbie rituali tipiche Zero Kama, le sonorità di questo debutto (datato non si sa quale anno ma sappiamo che il progetto nasce intorno al 2008) fa proprio al caso nostro, come dire: una pulitura elettrolitica dei neuroni  di una ipotetica lega d'acciaio a base cobalto (ipotizzando sempre che anche un gelido blocco di metallo abbia un cervello e un'anima), attraverso un attacco anodico continuo sulla medesima, che assumerà le caratteristiche di una forma altamente corrosiva, provocando lo sgretolamento macroscopico del tetraesagonale cristallino superficiale: non sappiamo che significa, ma è quello che ci passa per la testolina, sempre più malata, riprendendo e riascoltando ogni volta le cinque tracce del disco.

In quest'ultimo periodo ci dice bene, infatti siamo riusciti a vedere dal vivo Abattoir coinvolto in altre performance e progetti, ma mai con Mare Di Dirac: che sia questa la volta buona? Vedremo...


Buon ascolto!