28 marzo 2014

ALAHUTA - A Hack In The Woods [Shelter Press, 2014]

- Alahuta - 

Questa timidissima fanciulla - almeno questa fu la sensazione che ebbi quando la vidi, assieme all'amica Chicaloyoh, nel tour italiano estivo dello scorso anno presso il Bunker di Torino - si chiama Aurélie Vivier aka Alahuta ed è francese.


"A Hack In The Woods" - audiocassetta limitata rilasciata nientemeno che dalla Shelter Press, ex Kaugummi - è lo strepitoso seguito di "First Connection": un cdr artigianale autoprodotto che acquistai direttamente dalla fonte con annesso fogliettino che annunciava il tour e saluti vari, e che conservo ovviamente gelosamente.


Quello che spicca in Alahuta, subito al primo ascolto, è la meravigliosa voce, calda e malinconica ... o forse è meglio dire carica di sofferenza?
Ascoltando la cassetta ho davvero riavuto la sensazione di rivivere il live di giugno 2013, e questo vuol solo dire che è il tutto è ben registrato e che Aurélie non ha bisogno di correzioni in studio di registrazione.
L'atmosfera noir che questo particolare timbro vocale conferisce al tape - agevolato dai suoni degli organetti sempre oscuri, infiniti, profondi, avvolgenti e ... dronici ("Chanche") - è quello di una smisurata tristezza - che non è mai una cattiva cosa, anzi -  e visioni oniriche che portano alla fuoriscita di qualche gocciolina calda dagli occhi, altresì dette lacrime 
("The Poison").
Che dire ... speriamo di rivederla in tour da queste parti, mentre fonti Shelter Press ci dicono che Alahuta e Chicaloyoh stanno lavorando assieme per delle cosine, però non è dato sicuro se verranno mai pubblicate ... beh, io ci spero; nel frattempo potete dar voce ai suoni delle foreste.

22 marzo 2014

ARTISTI VARI - The Dark Ages [Arborlon, 1997]


Nomi come Contrastate, Bleeding Like Mine, The Protagonist, Orchis, Tomografia Assiale Computerizzata, Impressions Of Winter, Kirlian Camera e molti altri che non vi scrivo per pigrizia, dovrebbero essere una (quasi) garanzia ... non credete?
Fantastica compilation e un meraviglioso artwork, davvero, non scherzo, questi sono proprio gli oggetti che mi fa piacere tenere in casa. 
Buon ascolto!



- Israfel by Edgar Allan Poe -

Yes, Heaven is thine,
but this Is a world of sweets 
and sours,
Our flowers are merely,
flowers, 
And the shadow of thy 
perfect bliss,
Is the sunshine of ours,
If I could dwell 
where Israfel hath dwelt, 
and he where I, 
He might not sing 
so wildly well 
A mortal melody, 
while a bolder note than this,
might swell,
From my lyre within the sky.

10 marzo 2014

SHE OWL - She Owl [PPZK, BrokenToys, 2013]

- She Owl - 

Chiudiamo - forse si, forse no, perchè ho seria intenzione di postare qualcosina di mio - il trittico torinese con la giovanissima polistrumentista e molto brava Jolanda Moletta aka She Owl.


Non mi va di aggiungere null'altro se non dirvi che io ne sono rimasto affascinato. Ascoltate il suo omonimo e primo full-lenght e poi vedrete che roba.
Buon ascolto!

9 marzo 2014

SHABDA - Tummo [Argonauta Records, 2014]

- Shabda -

E' passato appena un solo anno da "The Electric Bodhisattva". I torinesi Shabda son tornati con un nuovo e strepitoso capitolo intitolato "Tummo".


Misticismo e meditazione si accompagnano con violente, raschianti e massicce dosi di chitarre ("Kamakhya"): incantevole e affascinante il sitar in questa canzone. I primi minuti drone-vocal di "619-626-Kz" mi han fatto tornare in mente qualcosina di tantrico, sciamanico e buddhista del colletivo russo dei Phurpa.
Dico una fesseria se "Tummo" - rispetto al precedente - l'ho trovato più ... come dire, abissale e oscuro, e sensazioni di nascosto e di sprofondamento, e questo nonostante la componente decisamente ambient di "Aurora Consurgens"? Vabbene, non importa, da queste parti il profondo e il tetro son comunque cose assai gradite.
Siccome il cd l'ho comprato, ecco, l'unica cosa che mi ha relativamente intristito (un pochino neh) è stato la scarno booklet, anzi, direi che proprio non esite: peccato.

Buon ascolto!

8 marzo 2014

DISMAL - Miele Dal Salice [DreamCell 11, 2006]

- Dismal - 

L'intenzione è quella di inserire due o tre post relativi a band o artisti della mia città, ovvero Torino, e magari finendo a qualcosina di mia produzione, ma questa opzione è ancora tutta da valutare poichè ci vergognamo molto ma soprattutto è robaccia davvero inascoltabile ... boh, vedremo.
Intanto ascoltiamoci i Dismal. Band torinese a tutti gli effetti e che sul finire dello scorso anno, dopo una attesa durata quasi otto anni, sono ritornati con questa favola dal titolo "Giostra di vapore".

- Dismal -


"Giostra di vapore" non è affatto male. Le tracce eteree però non riesco a trovarle, anzi, trovo che sia, più suonato, marcatamente orchestrale e tremendamente noir ("The Four Vibrations" e "Eden"); cosine che comunque non sono da buttar via neh.



Noi però vogliamo parlarvi del precedente album "Miele dal salice". Un disco che fu consumato a causa dei ripetuti ascolti, tanto che scrissi pure poche righe - ovviamente in malomodo - nel 2006 per un sito di musica goth-dark e che vediamo di riproporvi corretto e revisionato.


Il percorso dei Dismal, band torinese già attiva nella seconda metà degli anni Novanta, passa da album come "Fiaba lacrimevole" (1998) e "Rubino liquido", fino ad arrivare a "Miele dal salice". Curatori di questo piccolo gioiello italiano sono: Afelio (testi, chitarre, sampler), Bradac (piano, synth e molto altro) e Rossana Landi che, con la sua dolcissima ed eterea voce, rende questo disco di una forte carica ambient-gotica. Le soavi melodie che si incastrano a perfezione con i testi, nonchè lo splendido booklet, fan tornare in menti paesaggi incantati, fiabe dalle mille e una notte. Un lavoro decisamente orientato verso territori ambient-ethereal ma che lascio lo spazio a linee e intrecci gothic-metal come ad esempio in Mandiàla - il brano di chiusura - o "La danza del ragno di cristallo".
"La conversione di Shani" fila liscia attraverso sottofondi musicali composti da ritmi fiabeschi, echi di usignoli, cigni e voci di bambini che giocano.
Malinconia, alternarsi di gioie e dolori, assoli di pianoforte ("Malìa") e sinfonia di forte impatto come "Polvere D'ireos": avete presente le musiche di Basil Pouledouris del film Conan?
"Miele dal salice": una fiaba a lieto fine, la rilassatezza, il non pensiero, frutta candita e pasta di mandorle.


... e possiamo anche vederci qualche videoclip.

1 marzo 2014

PURPLE PILGRIMS - Purple Pilgrims [Pseudo Arcana, 2011]

- Purple Pilgrims -

Dove ci sono sfumature di violaceo, allora ci sono anche io. Le Purple Pilgrims sono due graziose fanciulle neozelandesi - all'anagrafe Clementine e Valentine Nixon - ma residenti (pare) ad Hong Kong. Nel 2011 rilasciarono, per quella stramba etichetta australiana che è la Pseudo Arcana, questo breve album fatto di sole due tracce, che spaziano dall'acid-folk alla psicodronica ... il tutto con elevate dosi di malattia. Qui piacciono assai.


... dateci un ascolto, son solo due brevi canzoni.


Musicalmente assenti dal 2011, lo scorso anno sono uscite con qualcosa di ancor più malato e inquieto.


Tratto dallo split lp con Gary War, uscito per la britannica Upset The Rhythm