23 luglio 2013

HARUKO - Feathers & Driftwood [Autoproduzione, 2013]

- Haruko -

Breve intermezzo vacanziero. Torniamo a parlare di splendide fanciulle: la tedesca Susanne Stranglow in arte Haruko. Estetica e dolcezza da sol levante, e guardate che bel visino.


- Haruko - 

- Haruko - 

Quest'autoproduzione è il seguito di un disco precedente che però rilasciò ben quattro anni fa.



Bellissima copertina. Otto meravigliose tracce folk, sognanti, malinconiche e un tantino malate come piacciono a noi.

A presto et ... buon ascolto.

16 luglio 2013

DIE TÖDLICHE DORIS - Losspielen [Mauerstadtmusik, K', 2013]


... eh, scusamtemi, ma dovevo. Cassettina arrivata giorni fa e ripresa in ascolto oggi, mentre son in fase/preparazione per la partenza vacanza, che però sarà breve, non preoccupatevi.
Band di culto della NDW (Neue Deutsche Welle); certo, per sonorità forse più vicini ai Neubauten che agli Alphaville o ai X-Mal Deuschland (giusto per fare tre distinzioni di genere).
Quattro tracce inedite di un concerto tenuto in un locale della allora Berlino Ovest nel 1980, e se pensiamo che le loro pubblicazioni risalgono ad un anno dopo, eh beh ...
Comunque, loro sono/erano in tre, due maschi (di cui una scomparso anni indietro) ed una fanciulla ... tutti assai malati e fusi di testa.
Si amano o si odiano. Cialtroni o geni? Io opto per la seconda. Comunque le tracce sono le solite burlonerie/bullonerie industrial/noise/spoken word e chi più ne ha più ne metta.
Vi lasciamo dei video super classici che spiegano meglio la loro goliardia.



PS: cara Omote, se mi leggi, da ieri non riesco più ad inserire miei commenti ai tuoi post. 

A presto e buon ascolto.

15 luglio 2013

WEYES BLOOD - Candy Boy

... e siccome fra qualche giorno anch'io andrò in vacanza, quest'anno ahimè in solitario (speriamo di no e che qualcuno all'ultimo mi segua); comunque al massimo mi prenderò la macchinina e vado via ... non so ancora dove, cioè, in testa c'è, ma boh, sarà deciso all'ultimo istante.

... e se per qualche motivo non dovessimo più tornare (da non intendere come suicidio neh), beh, se interessa (forse) potreste trovarci qui:


... musica da viaggio sarà la conturbante e sensuale voce di Weyes Blood.

BRUME - The Sun [Old Europa Cafè, 2008]


... lui è Christian Renou, in arte Brume. Artista francese che prosegue tuttora la sua attività, gli inizi son datati al 1985. L'originale di "The Sun" è del 1988/1989, la cover qui mostrata, invece, è quella relativa ad una ristampa - non autorizzata - della italiana OEC del 2008.

… nell’attesa che mi arrivino gli ultimi acquisti del Brume, mi sono riascoltato “The Sun”. Per la cronaca due cd mi son costati solamente 4 euro in più di uno solo del Cindytalk (Editions Mego) … mi chiedo quanto alto deve essere lo stipendio in Austria, mah!

Che vi devo dire, sapete, tempo fa ho letto che il sole - la Vostra bene amata stellina - fra cinque miliardi di anni imploderà/esploderà morendo definitivamente, e tutta questa fase morente comincerà fra due miliardi di anni, io ci sarò sicuramente perché pare non possa morire … scherzo neh.
Comunque, facciamo finta che esploda in un attimo, a me piacerebbe assistere all’evento poiché odio con tutto il cuore quel maledetto corpo celeste, per la luce emessa s’intende, e chi ha avuto la possibilità di entrare in casa mia ne avrà avuto la testimonianza, ovvero serrande alzate si e no di circa 10 cm … giusto appena quel filo di luce necessario: non sono un vampiro neh, chiariamolo subito, solo che odio la luce.

Ora, secondo me - ma bisognerebbe chiederlo al Brume (Christian Renou) - lui la pensa al mio stesso modo. Ascoltando questo capolavoro (e mi pare su questo siamo tutti d’accordo) mi sono immaginato seduto sul divano di casa, con tutta la mia tranquillità e pazienza, ad aspettare l’evento predetto (male) dei Maya del dicembre 2012. Sembra davvero di assistere ad una imminente apocalisse: virus nascosti tra la ruggine dei metalli in decomposizione, forti compressioni intergranulari, rivettature che saltano, e percussioni metalliche. Si ha sempre la sensazione che ci sia una violenta esplosione nucleare, che però mai arriva, tant’è che volendo, si possono perfino intuire e percepire piccoli istanti di religiosa meditazione pagana dedita al culto del dio sole egizio Ra.

Nella versione della OEC del 2008, c’è la traccia inedita “An Amphibian”: 13 minuti come piacciono a me. Sì, ok, ma che vuol dire “come piacciono a me”? e che ne so, niente, se siete curiosi, dateci un ascolto. Se per qualche motivo dovessi sparire nuovamente, tanto so che accadrà, e per chissà quale grazie ricevuta riapparissi, questa traccia, così come “Harvest Of Magnetism” dei crucchi Das Synthetische Mischgewebe, sarebbereo scelte come profilo per una nuova presentazione/iscrizione. Una roba tipo così:

“Piacere, sono Lo Spettrale HgM, mi piace l’industrial, la new-wave malate et … le follie varie; canzoni preferire? Quelle appena citate."

ecco un estratto ...

14 luglio 2013

CHRIS WATSON - In St Cuthbert’s Time: The Sounds Of Lindisfarne And The Gospels [Touch, 2013]


 - Chris Watson -

... lui è l'ex componente dei Cabaret Voltaire ed Halfer Trio. Da molti anni ormai si è dedicato ai field-recordings divenendone una autorità. Se vi piacciono i soli rumori ambientali, beh, allora questo suo nuovo disco fa per voi. Qui ci propone i suoni al tempo di St. Cutbert mentre girovagava fra le mura dell'abbazia di Lindisfarne, che fu il primo insediamento per la evangelizzazione britannica, siamo intorno al 635 dc.

- Rovine di Lindisfarne -


... se vi piace sentire gli uccellini, le anatre, le oche, il vento forte e piccole onde di mare ...

13 luglio 2013

GERMAN ARMY - German Army [Skrot-Up, 2013]


... letteralmente fulminato da questo duo americano di Los Angeles, visto che fino a metà febbraio non sapevo neanche della loro esistenza.
Qui potete trovare qualche parolina in più al riguardo.

7 luglio 2013

ALMAGEST! - Messier Objects [Tourette, 2013]


... star dietro a tutto è oltremodo impossibile, per questo ci sono i blog (quelli belli e seri neh).
Conoscevo - si fa per dire - Fabrizio Modonese Palumbo per la militanza nei Larsen, mentre non conoscevo affatto Tomasini. La fiamma scattò con un post della cara Omote.
Quel disco, che tra le altre cose è tuttora scaricabile gratuitamente, è qualcosa di fantastico. Speriamo che in questo prossimo inverno torinese - e speriamo anche glaciale ma con poca neve - si facciano nuovamente sentire. 
Fonti di social network dicono che potrebbero essere a Torino nel finire di settembre al teatro Astra.
Questo nuovo, invece, non ho idea di come suoni, l'ho preso a scatola chiusa ... ed è in viaggio dagli USA per Avgvsta Tavrinorvm, dovrebbe giungere se tanto di ma da tanto fra tre o quattro settimane ... dogane italiane per favore stiamocene fuori eh!

Per la cronaca, oltre ai due citati, sono presenti anche questa volta Paul Beauchamp (Sikhara), Evor Ameisie (Northgate) e Marco Milanesio (DsorDNE).

... per ora vi lascio un video vecchio:

KIM KI O - Grounds [Lentonia, 2013]

Due giovanissime fanciulle turche alle prese con sintetici e sognanti suoni al sapor di pistacchio e miele.

- Kim Ki O - 

Vi lascio la schiforece che ho da pochissimo scritto, nonché il video della canzone/tormentone di questa torrida estate torinese.


Qualche settimana indietro, l’ospite buono che risiede nella mia testolina malata si è un pochino arrabbiato. Alla sua domanda: ma perché non scrivi due righe su delle cosine che piacciono a me, e non solamente rumore inutile e osceno tanto amato da quegli altri due? Ha ragione, in fin dei conti anche lui ne ha diritto, e così ho provato a scrivere qualcosa sulle Kim Ki O: due graziose e dolci fanciulle provenienti dalla Turchia e attive già da qualche anno, Ekin Sanaç (synth e voce) e Berna Göl (basso e voce).

Dopo le autoproduzioni e brevi cassettine passate che lasciano intravedere molta potenzialità e bravura, finalmente giunge un bel dischetto synth-pop che non avrà nessuna difficoltà nel piazzarsi tra i migliori del genere in questo 2013. “Grounds” è il titolo dell’album, ed esce per la francese Lentonia in vinile e in cd.
È un lavoro breve: ma questo non è un gran problema, poiché dopo il primo ascolto ne seguirà un secondo, un terzo, un quarto e certamente molti altri ancora. È avvolto da una miriade di suoni sintetici allungati, fumosi e nebbiosi. Sono aumentati i beat percussivi e quelle sfumature malinconiche e sognanti, trovando così la giusta formula vincente – peraltro la stessa dei Death And Vanilla - nonché una splendida canzone/tormentone da hit parade estiva (“Insan Insan”).

Sparute tracce di residui post-punk e goth-rock (“Yanlis Yönde, Farkli Türde”) e poi tantissimo miele e zucchero di canna, tanto da sembrar quasi di gustare il miglior baklava d’Istanbul (“Siddet, Kin Ve Yük”).
Le parti vocali poi sono di una dolcezza indescrivibile: zuccherosa, ammaliante, perversa e sensuale quanto "La sposa turca"di Fatih Akin; chiudi gli occhi, e la prima immagine che passa in testa è quella di fluttuare indisturbato nel cielo come il giovane Peter Pan, saltellando spensierato fra una nuvola e l’altra.

Carissime Kim Ki O, continuate così, perché questa formula piace parecchio. Un disco che sarà gradito anche dai numerosi waver di provincia dal cuore tenero.


Buon ascolto!

6 luglio 2013

DREAM WEAPON RITUAL - Another View [TiConZero, 2011]


... piccolo album di qualche anno fa della coppia Simon Balestrazzi / Monica Serra. Ripreso in ascolto giusto questa settimana. 
Anni indietro scrissi queste righe:

Dopo l'album "A Rainbow In My Mirror", Simon Balestrazzi ritorna ora - attraverso l'uscita del disco intitolato "Another View"- con uno dei tanti progetti, ossia Dream Weapon Ritual: dove è presente anche Monica Serra, sua partner anche nei Tomografia Assiale Computerizzata. Questo breve lavoro, solo ventuno minuti e racchiusi in due tracce (Unending Green Waves, Big Hungry Birds), è la quarta release della splendida collana offerta dalla Magick With Tears. Muovendosi su tessiture al limite dello psych-folk, "Another View" crea, attraverso affascinanti giochi di manipolazioni elettroniche e svariati field recordings, uno scenario allucinante e malato, e al tempo stesso un'atmosfera eterea ed evanescente; dovuto anche ai meravigliosi ed estranianti vocalizzi di Monica Serra. Il tutto poi assume connotati simili ad un canto, triste, di rivolta e disperazione; questa è la sensazione che si percepisce dopo un primo ascolto. Poniamo quindi una domanda: che cosa hanno in comune gli armoniosi suoni e canti d'uccelli percepibili nelle due tracce con i disegni di volatili all'interno dell'artwork e nel cd? Azzardando una fantasiosa e forse improbabile teoria, "Another View" potrebbe essere stato pensato e creato come un concept album; tema principale una sorta di ribellione del mondo animale, gli uccelli in questo caso, e perché no della natura stessa; giocando anche sul doppio significato delle parole inglesi hungry e angry presenti nella frase all'interno del cartonato booklet, ossia: "Let's feed the hungry birds! Let's feed the angry birds!". La brevissima durata del disco, che è l'unica pecca riscontrabile, fa di "Another View" un discreto lavoro che offre molto spazio alla fantasia


... spero sia di vostro gradimento.